Vai al contenuto

Ottenere SPID dall’estero

Lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) è una componente fondamentale del processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana. I possessori di SPID, infatti, possono interfacciarsi con un numero crescente di servizi della PA semplicemente effettuando il login con la propria identità digitale, eliminando la necessità di procedure macchinose come scansioni di documenti, autocertificazioni da stampare e firmare o persino il recarsi di persona agli sportelli. Un esempio è la possibilità di ottenere istantaneamente tantissimi certificati. Inoltre, in futuro l’identità digitale sarà obbligatoria per l’accesso ai servizi consolari digitali (come Prenot@mi e Fast-It) per tutti gli italiani all’estero.

Lo SPID sarà sostituito dalla carta di identità elettronica (CIE) nei prossimi anni. Tuttavia, vista la facilità di attivazione e utilizzo, al contrario delle CIE che richiedono un appuntamento al Consolato, al momento è comunque conveniente dotarsi dello SPID per un italiano all’estero. Come fare, dunque, a ottenere SPID dall’estero?

Il tema dello SPID è stato oggetto di due webinar promossi dal Comites di Londra e dal Comites di Edimburgo a cui ho partecipato come relatore. Se preferite un video a un articolo, cliccate qui per Londra e cliccate qui per Edimburgo (ma ricordate: questa guida viene aggiornata, il webinar no!).

Dal 31 Dicembre 2025 (scadenza prorogata dal DL Milleproroghe 2022) l’identità digitale (SPID o CIE) sarà obbligatoria per accedere ai servizi consolari digitali dedicati agli italiani all’estero, ma già oggi semplifica notevolmente tutte le procedure consolari più comuni, come abbiamo visto negli articoli Iscriversi all’AIRE e Comites. Ricordiamo inoltre che SPID sarà gratuito per sempre, una volta attivato, anche se come abbiamo visto al momento si prevede di disattivarlo progressivamente nei prossimi anni.

Il rilascio dello SPID può prevedere un costo una tantum, nell’ordine di 10-20€. Esistono tuttavia tantissimi servizi “secondari” (cioè non legati ai gestori ufficiali, oppure aderenti al modello RAO) che offrono la registrazione dello SPID a costi ben superiori, che vi sconsiglio per due motivi: la relativa inutilità (la procedura è facile, se sapete come procedere) e la sicurezza (si tratta della vostra identità digitale, quindi è bene che le credenziali siano note solo a voi).

Ottenere SPID da cittadini residenti in Italia è relativamente semplice: si sceglie un provider, si effettua la registrazione, ci si reca di persona alle Poste e si completa il riconoscimento. Come fare, però, a ottenerlo se si è già all’estero? La procedura è per fortuna semplice (con un inghippo).

Ottenere SPID dall'estero
Domande? Keep reading…

Come prepararsi

Prima di iniziare, dovete avere a disposizione le seguenti cose:

  • Un documento italiano in corso di validità, ad esempio carta di identità o passaporto.
  • Una email e un numero di cellulare personali.
  • Un’attestazione di codice fiscale.

Per quanto riguarda il documento, ci sono essenzialmente tre possibilità:

  • Carta di identità elettronica con PIN: l’opzione migliore! Con essa potete ottenere lo SPID gratuitamente e velocemente. Va detto tuttavia che se avete una CIE non è necessario fare lo SPID: potete usarla al posto dello stesso per accedere direttamente, registrandola sull’app ufficiale CIEid.
  • Altro documento biometrico (Passaporto o Carta di identità elettronica senza PIN). Occorrerà scansionare il documento con il sensore NFC del vostro smartphone tramite l’app dell’operatore, e di solito è previsto un costo una tantum.
  • Documento non biometrico (Carta di identità cartacea, o patente italiana). Occorrerà inviare delle fotografie del documento.

Ricordiamo che i Consolati rilasciano carte di identità elettroniche agli iscritti all’AIRE, al costo di circa £18.

Arriviamo all’inghippo menzionato in precedenza: il codice fiscale.

Come molti sapranno, da svariati anni il codice fiscale viene rilasciato come parte della tessera sanitaria. Ma… quest’ultima non viene rinnovata a chi vive all’estero e, anzi, andrebbe restituita una volta iscritti all’AIRE. Se ancora ce l’avete, ed è valida, ottimo: potete utilizzarla. Se invece siete in possesso di una tessera sanitaria scaduta, potrebbe non essere accettata in fase di registrazione (Poste non la accetta quasi mai, ma in alcuni casi Sielte l’ha accettata).

Se siete in possesso del tesserino verde dell’Agenzia delle Entrate di codice fiscale, ottimo! Tuttavia, molti di noi lo avranno smarrito o non l’avranno mai ricevuto, e non è possibile richiederne un duplicato.
Attenzione però: se quello dell’Agenzia delle Entrate è accettato da tutti, alcuni operatori non accettano invece il tesserino del Ministero delle finanze.

Varie prove di codici fiscali
Per gli iscritti AIRE, al momento la prassi sui “tesserini verdi” di codice fiscale è questa.

L’alternativa che è invece valida per tutti e gratuita, ma richiede lunghe attese, è quella di ottenere una certificazione di codice fiscale esistente (o, per chi non ne ha mai avuto uno, il rilascio di un codice fiscale) al Consolato di competenza (Londra o Manchester). Per la richiesta vi serviranno le seguenti cose:

  • Una scansione o fotocopia di un documento di identità (passaporto, carta di identità).
  • Una proof of residence datata entro 3 mesi dalla presentazione della richiesta (bollette, estratti conto bancari, lettere del Council, lettere del medico, etc).
  • (Londra) se ne avete già uno, l’indicazione del codice fiscale che volete far certificare. Se non lo ricordate, è facilmente calcolabile online su siti come questo.
  • (Manchester) l’apposito modulo compilato, disponibile sul loro sito web.

Londra permette di richiederlo tramite email, per Manchester invece occorre inviare una lettera per posta.

In entrambi i casi, il certificato si riceverà tramite pdf via email. Possono volerci fino a tre mesi perché la richiesta venga evasa (ma abbiamo riscontri in cui viene evasa in meno di 24 ore)… ma, stante l’impossibilità di ottenere una tessera sanitaria per chi vive all’estero, potrebbe essere l’unica opzione.

Certificato di codice fiscale
Riceverete un documento come questo per email, timbrato e firmato dall’ufficio consolare
Codice fiscale e CIE
Sebbene la CIE riporti sul retro il codice fiscale dell’intestatario, non può essere utilizzata come prova di codice fiscale: serve o il vecchio tesserino, o la tessera sanitaria non scaduta, o la certificazione del Consolato.

Richiedere lo SPID

Una volta in possesso di tutti i documenti necessari, vediamo ora come fare concretamente la richiesta dello SPID: ci sono nove identity provider, ognuno con la sua procedura e i suoi tutorial. Come sceglierne uno? Sul sito web ufficiale troverete una tabella che confronta i servizi offerti da essi, che vi invito anzitutto a visionare.

Ad essa vorrei però aggiungere un’ulteriore osservazione. Una volta ottenuto lo SPID esiste una modalità agile di login che prevede solamente la scansione di un QR code e l’inserimento di un PIN dal proprio smartphone, bypassando la normale procedura che richiederebbe username, password e ricezione di un codice OTP tramite sms o app. Tale modalità è al momento offerta solo da tre provider: Poste, Lepida e Infocert.

Questa modalità è particolarmente indicata qualora si stesse aiutando una persona con abilità digitali limitate, che si pensa necessiti di assistenza in futuro nell’usare lo SPID. Infatti così facendo dopo la configurazione è necessario solamente ricordare un PIN ed il possesso fisico dello smartphone per utilizzare l’identità digitale, il che permetterebbe ad un assistente di aiutare il proprio assistito senza venire a conoscenza di username e password, e senza poter successivamente utilizzare le credenziali altrui ad altri scopi (non essendo in possesso dello smartphone configurato a tal fine).

Premesso che ogni provider ha i propri tutorial e le proprie procedure user-friendly, e che la scelta è libera, procediamo illustrando due esempi degli operatori più utilizzati al momento (Poste e Sielte). Questa non è tuttavia una raccomandazione in positivo per essi, né in negativo per gli altri: la scelta è libera!

Con Poste

https://www.spid.gov.it/richiedi-spid

Clicca qui sopra per iniziare la richiesta dello SPID con Poste

Iniziamo dicendo che dal 18 Novembre 2021 purtroppo Poste applica una tariffa di 10€ se si utilizza il passaporto elettronico per il riconoscimento. Quest’ultimo resta gratuito se si usa invece la carta di identità elettronica con PIN.

Il primo step è l’inserimento dei dati anagrafici. Il secondo step consiste nel creare le vostre credenziali, che consistono nell’indicazione di un numero di cellulare, di un indirizzo email, di una password e (in seguito) di un PIN.

Se avete un numero di cellulare italiano (prefisso +39), usate quello. Non è vietato utilizzarne uno estero, ma abbiamo riscontri da svariati utenti in cui, a volte, la ricezione di messaggi OTP (necessari per l’autenticazione) non funziona per giorni, settimane o addirittura mai con numeri di cellulare esteri. Se non lo avete, pazienza, usate il vostro… e incrociate le dita.
In ogni caso, ricordate di rimuovere lo 0 iniziale dal vostro numero britannico: ogniqualvolta indicate il prefisso internazionale, infatti, (che è 0044 o +44) dovete omettere lo 0. Quindi se il vostro numero britannico fosse 01234567891, dovreste scrivere +441234567891 o 00441234567891.

Se non ricevete i codici OTP sul vostro numero britannico, ahimè, non c’è modo di oltrepassare l’ostacolo. Questo non dipende da operatore, zona, o altro: è un’occorrenza casuale (e frustrante) che, però, non è risolvibile. Se dunque Poste non ha funzionato provate ad usare Sielte, o un altro degli identity providers, per fare lo SPID.

Il terzo step consiste nel riconoscimento, e qui ci sono varie possibilità:

  • Se avete una Carta di Identità Elettronica (CIE) o una firma digitale attiva, potete usare un qualsiasi lettore di smartcard per completare facilmente la procedura online e in remoto.
  • Se avete una CIE o un Passaporto elettronico (cioè emesso dopo il 2006), potete completare il riconoscimento online e da remoto scaricando l’app di Poste e scansionando il chip con il vostro smartphone (esattamente come si fa per l’EU Settlement Scheme). Sielte offre questo servizio, ma al momento solo per CIE. La procedura è gratuita se si usa la CIE con PIN, ma ha un costo di 10€ se si usa il passaporto o la CIE senza PIN.
  • Se, invece, non possedete nessuna di queste cose, allora potete effettuare il riconoscimento via webcam inviando un video seguendo le istruzioni della piattaforma. Dovrete anche effettuare un bonifico di 1€ come ulteriore verifica della vostra identità (che vi verrà poi rimborsato).

Attenzione: Poste vi chiederà la tessera sanitaria ma nella guidance di Poste a pagina 35 si dice: “Inquadra e fotografa il fronte ed il retro della propria tessera sanitaria. NB: solo se l’utente è un cittadino italiano residente all’estero ed il suo stato è riportato sul documento elettronico utilizzato per l’identificazione, è possibile effettuare la fotografia del tesserino plastificato del codice fiscale o del codice fiscale cartaceo rilasciato dall’Autorità Consolare.
Pertanto è in questa fase che dovete usare l’attestazione di codice fiscale del Consolato menzionata sopra tra i prerequisiti.

Ci sono stati vari casi in cui il team di Poste ha rigettato un’application correttamente compilata. Ahimè, l’errore umano è sempre in agguato: non demordete e, se avete seguito le indicazioni qui sopra, insistete aprendo un ticket con l’assistenza.

And… that’s it. Congratulazioni! Avete un’identità digitale.

Con Sielte

https://myid.sieltecloud.it/signup/

Clicca qui sopra per iniziare la richiesta dello SPID

Cliccate su “Cittadino o libero professionista”. A questo punto vi chiederà di scegliere la modalità di riconoscimento. Potete scegliere tra:

  • Carta di identità elettronica con PIN.
  • Firma digitale
  • Carta Nazionale dei Servizi (CNS)
  • Webcam

Se disponete di uno tra CIE, Firma digitale e CNS allora usate quella: altrimenti, cliccate su Webcam. Potete scegliere tra Priority (al costo di 9,99€) o gratuito: sappiate che la richiesta è elevata, e potrebbero non esserci appuntamenti gratuiti disponibili anche per settimane.

Ora inizia la procedura di registrazione vera e propria: potrete visionare e accettare le condizioni d’uso, e creare le vostre credenziali, che variano da gestore a gestore ma che, in linea di massima, consistono nell’indicazione di un numero di cellulare, di un indirizzo email, di una password e (in seguito) di un PIN. Dovrete anche indicare i vostri dati anagrafici e caricare i documenti che vi saranno richiesti.

Se avete un numero di cellulare italiano (prefisso +39), usate quello. Non è vietato utilizzarne uno estero, ma abbiamo sporadici riscontri in cui la ricezione di messaggi OTP (necessari per l’autenticazione) non funziona.
In ogni caso, ricordate di rimuovere lo 0 iniziale dal vostro numero britannico: ogniqualvolta indicate il prefisso internazionale, infatti, (che è 0044 o +44) dovete omettere lo 0. Quindi se il vostro numero britannico fosse 01234567891, dovreste scrivere +441234567891 o 00441234567891.

Il terzo step consiste nell’effettuazione del riconoscimento: se avete prenotato un appuntamento tramite webcam, dovrete andarci muniti di tutti i documenti che avete caricato e seguire la procedura. Potrete scegliere tra varie piattaforme (Skype, Google Meet, Telegram, Whatsapp).

And… that’s it. Congratulazioni! Avete un’identità digitale.

Come usare SPID

Esistono tre livelli di autenticazione tramite SPID:

Livelli di SPID

La maggioranza dei servizi accetta il livello 2 (che usa l’app o un OTP tramite sms): infatti, il livello 1 usa solo username e password, e dunque è poco sicuro, e il livello 3 richiede un supporto fisico come un lettore di smart card che la maggioranza degli utenti non possiede.

Il modo in assoluto più semplice per utilizzare lo SPID di Poste, Lebara o Infocert è tramite app+PIN. Usiamo Poste per fare un esempio:

Login con QR code per SPID dall'estero
Una schermata di login tramite SPID.
  • Quando un sito vi richiederà l’identificazione tramite SPID, scegliete il vostro provider (Poste).
  • Vi apparirà una schermata di login con username e password e, sulla destra, un codice QR.
  • Ignorate nome utente e password: aprite semplicemente l’app sul vostro smartphone, e premete su “Autorizza con QR code”.
  • Inquadrate il codice QR con la fotocamera.
  • Inserite il vostro PIN di SPID, o in alternativa usate il lettore di impronta digitale del vostro smartphone.
  • Tornate al computer: vi apparirà la lista delle informazioni che state per inviare al sito.
  • Autorizzate. Fatto!

Come dicevo: semplicissimo. In alternativa, o se avete scelto un provider che non offre il login tramite codice QR, dovrete inserire username e password per poi ricevere un codice OTP tramite sms o tramite l’app del provider precedentemente configurata.

Se volete provarlo, effettuate il login su FastIT, il portale online per i servizi agli italiani all’estero. Sono, finalmente, finiti i giorni di scansioni di passaporti in pdf da mandare per mail al Consolato ricevendo risposta tre mesi dopo. Non a caso, SPID si pronuncia come speed.

Potete anche scaricare l’app IO e configurarla: in futuro, la maggioranza dei servizi della PA italiana la supporterà.

Raccomandazioni

L’eccezionale versatilità dello SPID, che vi permette di interagire con la PA e compilare documenti proprio come se foste presenti di persona, può rivelarsi un’arma a doppio taglio se non prendete le giuste precauzioni.

  • Mantenete aggiornato il documento di identità legato allo SPID! Se quel documento scade, l’identità digitale verrà disattivata fino a che non aggiornerete il documento sul portale.
  • Quando effettuate il login su siti che richiedono SPID, controllate di essere sul sito giusto cliccando sul lucchetto in alto a sinistra, a fianco dell’URL.
  • Impostate un metodo di autenticazione a due fattori per proteggere la vostra email da accessi indesiderati, preferibilmente scegliendo di usare un’app come Google Authenticator. Assicuratevi di custodire i codici di backup in un luogo sicuro.
  • Utilizzate una password unica per SPID, lunga almeno 24 caratteri e che non usate per nessun’altra cosa. Ricordatevi che se usate Poste, Lebara o Infocert non dovete inserirla ad ogni accesso! La cosa migliore da fare è scegliere una password complessa, salvarla nel proprio password manager o custodirla in un luogo sicuro.
  • Per lo stesso motivo, utilizzate un PIN unico per SPID (niente date di nascita o 123456). Questo dovete ricordarlo a memoria.

SPID per i minorenni

Il rilascio dello SPID avviene con le modalità discusse esclusivamente per i cittadini italiani dai 18 anni in su. Per quanto riguarda i servizi consolari, un genitore può usare il proprio SPID per compilare pratiche a nome del figlio minorenne.

Presto sarà possibile, però, fare richiesta dello SPID per un minore dai 5 anni in su. In questo caso deve essere il genitore, già in possesso di uno SPID proprio, a farne richiesta per conto del figlio con una procedura apposita. Al compimento del 18mo anno i ragazzi potranno scegliere se mantenere la propria identità digitale, scollegandola da quella dei genitori, oppure se revocarla.

L’utilizzo dello SPID per i minori sarà differenziato tra ragazzi con più di 14 anni, e ragazzi con 14 anni o meno. Se i primi potranno usare lo SPID per moltissimi scopi in modo simile agli adulti, i secondi invece (in base alle linee guida pubblicate e adottate da AGID per lo SPID ai minori tra i 5 e i 14 anni) avranno al momento un utilizzo limitato ai soli servizi scolastici fino ad almeno il 30 giugno 2023.

In ogni caso, la richiesta per il minore potrà essere effettuata dal genitore già in possesso di SPID all’identity provider, seguendo procedure apposite con ogni provider che al momento sono in corso di definizione.

Aggiornamento: Poste permette di effettuare la richiesta per minorenni online tramite la funzionalità «ID Minore» disponibile nell’area riservata PosteID (quindi anche il genitore deve avere lo SPID con Poste). Tuttavia, al momento è necessario recarsi di persona in ufficio postale per il riconoscimento.

SPID per chi non è cittadino italiano

Esiste una fattispecie di ottenimento dello SPID con la carta di identità per un residente in Italia anche se non cittadino italiano. Questa fattispecie non è, per ovvi motivi, applicabile a un residente all’estero che non sia cittadino italiano.

10 commenti su “Ottenere SPID dall’estero”

  1. Buongiorno sono cittadina italiana iscritta AIRE, stando in Italia per le vacanze natalizie ho provato a fare lo SPID e niente Buffetti, Poste, Infocert tutti si bloccavano perché non prevedono la residenza in UK, suggerimenti?

      1. Devi farlo online seguendo la procedura descritta nell’articolo, e direttamente con un identity provider. Non presso punti fisici in Italia che, come menzioniamo della guida, hanno quasi sempre dipendenti non familiari con la situazione di un italiano residente all’estero.

  2. Buon pomeriggio, nel caso potesse essere utile come informazione ho appena fatto lo SPID tramite Sielte e siccome mi ero bloccata nell’iscrizione perchè avevo solo tessera sanitaria scaduta mi hanno inviato una mail con questa informazione:
    E’ necessario inserire:
    – scansione fronte e retro del documento di riconoscimento
    – scansione fronte retro della tessera sanitaria (va bene anche scaduta)

    Ho inserito la tessera scaduta ed è stata accettata e ho completatao tutta la procedura, inclusa video chiamata e attivazione nel giro di due ore.

    1. Grazie. Abbiamo tanti riscontri del fatto che Sielte accetti tessere sanitarie anche se scadute, ma purtroppo la guidance ufficiale di Sielte continua ad affermare il contrario… impedendoci di comunicarlo “ufficialmente”.

  3. Come si puo richiedere lo spid non avendo un documento valido (patente italiana scaduta, passaporto ed anche la carta d’identità?).
    Un altra domanda, serve avere lo spid per accedere ai servizi consolari tipo prenot@mi per il rinnovo del passaporto? Grazie in anticipo 🙏🏾

    1. Non si può: lo SPID è legato al documento di identità con cui si richiede, tanto che se il documento scade viene disattivato finché non si fornisce un nuovo documento.

      Dal 1 gennaio 2023, salvo proroghe, servirà lo SPID per accedere ai servizi consolari digitali, come ad esempio Prenot@mi. I Consolati hanno però già annunciato che manterranno attivi canali alternativi per il rinnovo o l’emissione dei documenti.

Lascia un commento