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Certificati italiani dall’estero

Anche a chi è emigrato da anni spesso e volentieri vengono richiesti certificati di vario tipo prodotti dall’Italia. In questo articolo, che aggiornerò progressivamente, vorrei illustrare come procurarsi vari tipi di certificati che possono essere richiesti per vari motivi.

In questo articolo non tratterò, invece, il tema dei certificati britannici (ad esempio il DBS check) né di come ottenerli: per quelli vi rimando al sempre ottimo gov.uk. Un altro tema di cui non ci occupiamo è la traduzione: molti enti britannici vi chiederanno, giustamente, di tradurli. In alcuni casi viene richiesto di avvalersi dei servizi di un traduttore certificato, in altri accettano anche traduzioni giurate in tribunale, in altri casi ancora non occorre traduzione.

Segnalo che i Consolati di Londra e di Manchester mantengono una lista di traduttori consultabile da tutti. Consigliamo di affidarsi a un traduttore locale in quanto, per natura, più esperto in pratiche amministrative che coinvolgono enti italiani e britannici.

Certificati anagrafici

Tramite ANPR

Attenzione: purtroppo l’erogazione di certificati digitali gratuita tramite ANPR per motivi diversi da quelli per cui è prevista l’esenzione dal bollo è sospesa a causa del mancato rinnovo nel Decreto Milleproroghe. Ci auguriamo che la questione venga risolta presto. Quanto indicato in questo paragrafo non è, al momento, valido (6 febbraio 2023).

Il modo più semplice per ottenere gratuitamente tantissimi certificati è quello di utilizzare l’ANPR (Anagrafe Digitale della Popolazione Residente). Una volta effettuato il login con SPID, con la CIE (Carta di Identità Elettronica) o con la CNS è infatti possibile scaricare gratuitamente tantissimi certificati, tra cui: Anagrafico di nascita, Anagrafico di matrimonio, di Cittadinanza, di Residenza AIRE, di Stato di famiglia AIRE, Anagrafico di Unione Civile, di Contratto di Convivenza..

Una volta effettuato il login, selezionate “Certificati”, e selezionate il certificato (o i certificati). Poi, a meno che non si applichi uno tra i motivi elencati nelle esenzioni, selezionate “In bollo con esenzione dal pagamento dell’imposta fino al 31/12/2023 ai sensi de…”. Potete scegliere se scaricarlo o riceverlo per email: in entrambi i casi la procedura è praticamente istantanea, e riceverete immediatamente in formato pdf il certificato richiesto, firmato digitalmente e valido per tutti gli utilizzi di legge.

Per motivi di sicurezza non è possibile accedere all’ANPR senza un’identità digitale (SPID o carta di identità elettronica o CNS): qualora ne foste sprovvisti, l’invito è anzitutto a provvedere a ottenerne una: ci vuole poco, ed è facile (seguite la nostra guida). Se, per vari motivi, foste impossibilitati a dotarvene allora dovrete rivolgervi al vostro Comune italiano di residenza o ultima residenza, che verosimilmente vi chiederà di recarvi al proprio sportello in Italia.

Tramite ANPR è possibile anche stampare autocertificazioni e cambiare la propria residenza all’interno di un Comune italiano, spostandola in un altro Comune o anche rientrando in Italia dall’estero. Per cambiare il proprio indirizzo AIRE, ricordo, occorre invece usare Fast-IT.

Il 15 novembre si intende del 2021: verificate quali sono disponibili per voi!
Tramite Consolato

Purtroppo il numero dei certificati scaricabili per chi è AIRE è ridotto rispetto a chi risiede in Italia, ad esempio al momento non risulta disponibile su ANPR il certificato di Stato Civile. Per ottenere questo o altri certificati che non risultano scaricabili sul portale occorre rivolgersi ai servizi appositi del proprio Consolato di riferimento.

Entrambi i Consolati (Londra e Manchester) erogano i certificati tramite un servizio esclusivamente postale. I certificati erogabili dai Consolati sono: certificato di stato civile, certificato di stato di famiglia, il certificato contestuale, il certificato di concordanza anagrafica, il certificato di iscrizione all’anagrafe consolare, il certificato di nulla osta al matrimonio, e la certificazione di conformità di una traduzione.

Attenzione: per questi certificati è necessario contattare il Consolato. Normalmente, non si può “aggirare l’ostacolo” rivolgendosi direttamente al Comune! Vi forniamo esempi di Comuni che specificano chiaramente la circostanza (Padova, Arezzo). Di solito l’unica circostanza in cui il Comune può fornire un certificato che non si trova su ANPR è il caso dei certificati storici, ovvero di attestazioni riguardo circostanze passate (ad esempio un certificato che attesti che un individuo, attualmente sposato, era celibe dieci anni fa).

Ovviamente chi non è iscritto all’AIRE, risultando formalmente residente in Italia a tutti gli effetti, deve rivolgersi al proprio Comune normalmente e potrebbe trovare questi certificati direttamente su ANPR.

Certificati giudiziari

Per moltissimi lavori nel Regno Unito occorre un DBS check (Disclosure and Barrage Service). Il sistema è talmente diffuso che la prassi è che sia il datore di lavoro a richiederlo per un dipendente, a proprie spese. Si tratta semplicemente di un servizio che mostra eventuali condanne penali o reati commessi a chi ne fa richiesta. Tuttavia, nel caso di emigrati recenti o di lavori particolarmente sensibili dal punto di vista della sicurezza, non è insolito che oltre al DBS check venga richiesto un certificato dal precedente paese di residenza, nel nostro caso l’Italia.

Ci sono due tipi di certificato che possono essere richiesti: il casellario giudiziale, che riporta le sentenze definitive e le relative pene, e il certificato dei carichi pendenti, che riporta eventuali procedimenti penali in corso in cui si è imputati. Il casellario giudiziale, inoltre, si articola in tre sottotipi diversi (Certificato casellario giudiziale, Certificato penale del casellario richiesto dal datore di lavoro, Certificato del casellario giudiziale europeo). Solitamente il primo o il secondo sono sufficienti, ma questo può variare e dipende, alla fine, da chi vi sta richiedendo tale certificato. Si può richiedere anche la visura del casellario giudiziale, che però non ha valore certificativo e non riporta i dati anagrafici del richiedente.

Esistono, di fatto, due modalità per ottenere tali certificati: chiederli per posta, o prenotarli online (mi direte: non si può prenotare online e riceverlo per posta? Keep reading…).

La prima è quella che prevede una richiesta dall’estero, inviata all’ufficio del tribunale prescelto in carta semplice, a seguito della quale si riceverà il certificato per posta all’indirizzo specificato. Ahimè, i costi e le modalità di pagamento variano da ufficio a ufficio, ed è dunque necessario anzitutto informarsi con la sede prescelta su come inoltrare la domanda.

In alternativa, il casellario giudiziale e il certificato dei carichi pendenti vengono rilasciati presentandosi di persona negli uffici di vari Tribunali in Italia, ed è possibile prenotarli online. Non tutti gli uffici permettono la prenotazione online di ogni tipo di certificato: se il vostro non figura nella lista, allora vi invito a contattarli per informazioni.
Per tutti gli altri, una volta scelta la sede, si potrà scegliere tra il rilascio di urgenza (nello stesso giorno, se lavorativo, ma pagando il doppio) o senza urgenza (in questo caso le modalità variano tra le sedi). Durante la compilazione della domanda sarà possibile delegare qualcuno al ritiro del certificato, ma in questo caso all’appuntamento per il ritiro sarà necessario presentare anche in caso di delega, anche la copia del documento di identità del delegante con i moduli di prenotazione e di delega firmati in originale dal delegante.

Per un italiano all’estero l’opzione ottimale sarebbe, chiaramente, un mix tra le due, ovvero prenotare il certificato online e poi, a spese proprie, farselo spedire al proprio indirizzo estero. Sebbene non prevista ufficialmente dalla guidance, abbiamo riscontri di vari casi in cui contattando direttamente gli uffici competenti ci si è messi d’accordo per dare luogo alla spedizione dopo aver compilato i moduli online. Quindi… tentate!

Questi certificati una volta prodotti hanno una validità di 6 mesi. Ricordate che, qualora richiedeste il certificato dei carichi pendenti ad una Procura diversa da quella di residenza (o di ultima residenza AIRE), il certificato riporterà i soli procedimenti pendenti presso il relativo Tribunale. Pertanto è consigliato rivolgersi alla Procura associata alla vostra residenza, o ultima residenza in Italia.

Certificati sanitari

A volte all’estero vengono richiesti documenti sanitari di varia natura: sicuramente il più frequente è il libretto vaccinale, che riporta tutte le vaccinazioni ricevute da un individuo da quando è nato.

L’analogo sanitario dell’ANPR è il Fascicolo Sanitario Elettronico, a cui si accede sempre tramite identità digitale (SPID oppure Tessera sanitaria, se attivata come CNS). Per molti iscritti all’AIRE non sarà neppure mai stato creato, ma chi è emigrato di recente potrebbe trovarlo ancora attivo e ottenere da lì quello che cerca. Dal Fascicolo Sanitario Elettronico è possibile, infatti, scaricare. Ogni genitore potrà scaricare anche i dati relativi ai propri figli tramite il tab “Servizi per i tuoi figli”.

Tutti gli altri invece dovranno rivolgersi alla ASL associata al proprio indirizzo AIRE di ultima residenza, o alla ASL presso cui è stata effettuata la prestazione che si vuole certificare.

Per quanto riguarda i vaccini contro il Covid-19, che seguono un regime particolare legato al green pass, vi rimando alla guida specifica: Vaccini e Covid pass.

C’è qualche certificato che vorresti richiedere dall’estero di cui questa guida non parla? Oppure hai, in passato, faticato a ottenere un certificato particolare e vuoi condividere la tua esperienza? Commenta questo post, oppure contattaci: ci aiuterai a migliorare questa guida!

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