Vai al contenuto

Iscriversi all’AIRE

Nulla in questa pagina costituisce legal advice o tax advice: l’obiettivo è unicamente fornire una guida sintetica e introduttiva all’AIRE.

Avrete sentito parlare dell’AIRE, ovvero l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero, un oggetto spesso misterioso e che per molti immigrati rappresenta l’ultimo ponte di collegamento con la madrepatria.

Il registro contiene i dati dei cittadini italiani che risiedono all’estero per più di 12 mesi che hanno richiesto la registrazione. Iscriversi all’AIRE è un diritto-dovere che permette di usufruire dei servizi consolari all’estero come documenti di identità o certificazioni, oltre che per poter votare dall’estero. In altre parole: è un obbligo di legge iscriversi all’AIRE, ma la non ottemperanza non è al momento sanzionata.

Come faccio ad iscrivermi?
Per registrarsi è necessario compilare un formulario e fornire una proof of address (al solito: busta paga, estratto conto bancario, bolletta intestata, lettera del medico, etc) e caricare copie dei documenti di identità.

Se si è in possesso di identità digitale SPID, è possibile utilizzare quest’ultima per accedere al portale Fast-IT. Così facendo non dovrete stampare e firmare un modulo, e potrete quindi completare la procedura completamente online.
Lo SPID sarà obbligatorio da Gennaio 2026 per accedere ai servizi digitali dei Consolati. Consigliamo in ogni caso di dotarsene, anche visto che inizia ad essere riconosciuto anche da alcuni enti britannici: qui trovate una guida su come ottenere lo SPID dall’estero.

È possibile iscrivere in contemporanea un intero nucleo familiare, semplicemente aggiungendo iscritti con l’apposita funzione su Fast-IT, se la residenza in Italia era nello stesso Comune. Altrimenti per preservare l’unità del nucleo occorre una procedura particolare.

Il Consolato, verificati i vostri documenti, trasmetterà la richiesta di iscrizione all’AIRE al vostro precedente comune di residenza in Italia, che provvederà a sua volta a trasmettervi l’attestato di avvenuta iscrizione all’AIRE. A seconda del comune, possono volerci mesi a completare quest’ultimo step. Ogni Comune tiene un proprio registro dei cittadini AIRE, dunque iscrivendosi e indicando l’indirizzo italiano di riferimento si rimane comunque legati a una località italiana, che sarà competente per svariate pratiche (determinerà ad esempio in quali elezioni amministrative si può esercitare il diritto di voto).

Una volta che lo stato della richiesta su Fast-IT cambia in “Richiesta inviata al Comune”, solitamente rimane tale per molti mesi: ciò non vuol dire che non siate iscritti all’AIRE. Suggeriamo di controllare la vostra residenza nell’Anagrafe Digitale della Popolazione Residente per sapere in tempo reale quando risulta effettiva la vostra iscrizione all’AIRE.

In particolare, in caso di ritardi si consiglia di scrivere all’ufficio Anagrafe o AIRE del comune italiano di ultima residenza indicato nel modulo di iscrizione se lo status è “Richiesta inviata al Comune”. Infatti, è il Comune a dover finalizzare l’iscrizione e a doverlo comunicare agli altri enti italiani.

Se vi siete iscritti all’AIRE e dovete produrre un certificato relativo a tale iscrizione, potete usare l’Anagrafe Digitale della Popolazione Residente per scaricarlo gratuitamente:

Nota: dal 26 Marzo 2019 grazie al Decreto Brexit (Decreto-Legge 25 Marzo 2019, n.22) l’iscrizione AIRE decorre non da quando viene accettata ma da quando viene presentata (a volte possono passare anche mesi tra le due cose). Questo vuol dire, di fatto, che una volta inviata l’iscrizione all’AIRE si acquisiscono immediatamente tutti i diritti di un italiano all’estero.

Chi deve iscriversi all’AIRE?

  • I cittadini italiani che trasferiscono la propria residenza all’estero per periodi superiori a 12 mesi.
  • I cittadini nati e residenti fuori dal territorio nazionale, la cui cittadinanza italiana è stata accertata dal competente ufficio consolare di residenza ed il cui atto di nascita è stato trascritto in Italia.
  • I cittadini nati all’estero da genitori italiani, il cui atto di nascita è stato trascritto in Italia.
  • I cittadini la cui residenza all’estero è stata giudizialmente dichiarata.
  • I neo-cittadini che acquisiscono la cittadinanza dall’estero continuando a risiedervi.

Chi non deve iscriversi all’AIRE, pur spostandosi all’estero?

  • Chi rimarrà all’estero per un periodo inferiore ai 12 mesi.
  • I lavoratori stagionali.
  • I lavoratori dipendenti di ruolo dello Stato in servizio all’estero (ambasciate, consolati,…).
  • I militari italiani in servizio presso uffici e strutture della NATO.
  • I minorenni non conviventi con i genitori (questo perché non possono fissare una residenza diversa da quella dei genitori).

Attenzione! Non dovete aspettare 12 mesi per iscrivervi all’AIRE: se avete in programma di rimanere all’estero per 12 mesi o più, iscrivetevi appena vi trasferite!

Mi sono trasferito all’estero: cosa succede se non mi iscrivo?
Iscriversi all’AIRE quando ci si trasferisce all’estero è un obbligo di legge. Tuttavia, non sono previste sanzioni precise per chi non ottempera.

Segnaliamo, però, che se non si è iscritti all’AIRE si potrebbe essere formalmente considerati come ancora residenti in Italia, e pertanto l’Italia potrebbe richiedervi di presentare dichiarazione dei redditi e pagare le tasse anche sui vostri guadagni all’estero!

In verità, non sempre questa richiesta sarebbe legittima: tra Italia e Regno Unito è in vigore una convenzione contro la doppia tassazione, e se siete stati fisicamente presenti nel Regno Unito per più di 183 giorni in un anno solare e non avete “la sede principale dei vostri interessi” in Italia, allora anche senza iscrizione AIRE dovreste risultare residenti fiscalmente solo nel Regno Unito… diciamo “dovreste” perché, va detto, c’è giurisprudenza contrastante tra l’applicazione della convenzione (e le relative tie-breaker rules) e alcune interpretazioni italiane, e inoltre a volte dimostrare di avere ragione può essere lungo, costoso e faticoso. Pensate che in alcuni casi, l’Agenzia delle Entrate prima di accettare di avere torto è arrivata fino in Cassazione! Insomma: ragione o torto, un accertamento fiscale è una procedura lunga e dispendiosa: questo rende l’iscrizione all’AIRE il modo migliore di procedere per tutti gli italiani all’estero, a prescindere da queste considerazioni.

Qualora, invece, risultaste residenti fiscali in Italia anche in base alla convenzione, le tasse in UK sono quasi sempre molto più basse di quelle italiane, e (semplificando) la convenzione prevede il pagamento della differenza tra i due importi al fisco italiano.

Perdete anche svariati altri vantaggi. Infatti, se siete di fatto residenti all’estero ma non siete iscritti all’AIRE:

  • Non ci sono sanzioni, ma state tecnicamente violando la legge, salvo eccezioni (elencate sopra).
  • Come spiegato sopra, potreste ricevere accertamenti fiscali sulla base della presunzione che siate ancora residenti fiscalmente in Italia, e starebbe a voi fornire prove del contrario, il che può essere dispendioso e faticoso. Il principio della presunzione di residenza fiscale in Italia in mancanza di iscrizione all’AIRE è stato ribadito più volte dalla Cassazione (ad esempio qui).
  • Non potete avvalervi dei servizi consolari per rifare documenti come passaporto e carta di identità, o della maggior parte dei servizi consolari in generale.
  • Non ricevete in automatico le schede elettorali per poter votare alle elezioni politiche italiane e ai referendum, dovendo quindi a ogni tornata elettorale inviare richiesta esplicita in quanto “elettore temporaneamente all’estero” con scadenze spesso strette.
  • Se avete una patente UK e intendete usarla in Italia, potreste avere problemi. Infatti, è consentito usarla senza limiti ai visitatori, ma è obbligatorio riconvertirla in una italiana entro un anno dal rientro in Italia. Chi non si è mai iscritto all’AIRE non ha mai, formalmente, lasciato l’Italia e dunque, in linea generale, non può guidare in Italia con una patente UK.
  • Non avete diritto all’indennità di mancato guadagno prevista da alcune regioni (tra cui il Lazio) per chi rientra per votare alle elezioni regionali o comunali.
  • Se quando rientrate in Italia intendete portare effetti personali, mobili o apparecchi elettronici con voi (traslocando), non siete esenti dal pagamento delle tasse doganali (per esserlo occorre questo certificato che è rilasciato solo a chi è AIRE da almeno un anno).
  • Non avete diritto a votare il Comites nella vostra circoscrizione all’estero.

In altre parole: iscrivetevi all’AIRE.

Cosa succede se mi iscrivo?
Non si è più residenti in Italia. In generale, dunque:

  • Non si viene più considerati residenti fiscali in Italia in automatico. Tuttavia, l’iscrizione all’AIRE è criterio necessario ma non sufficiente. Va inoltre tenuto presente che si è comunque tenuti al pagamento delle imposte per redditi generati sul territorio italiano, ad esempio se si hanno case di proprietà o aziende o investimenti.
  • Si perde la copertura sanitaria italiana (tra cui il medico di base). Tuttavia, la legge italiana prevede che un cittadino italiano ha sempre diritto all’assistenza sanitaria urgente se si trova sul territorio nazionale per un periodo di tempo non superiore ai 90 giorni per anno solare.
  • Inoltre chi risiede in UK può richiedere e usare la propria EHIC o GHIC per avere assistenza sanitaria in Italia alle stesse condizioni di un residente, purché sia necessaria (che non vuol dire per forza urgente) e non programmata.
  • Ricordiamo inoltre che vige l’obbligo di restituzione della tessera sanitaria italiana a una qualsiasi ASL o ufficio dell’Agenzia delle Entrate una volta iscritti. Anche se non ci risultano sanzioni per la non ottemperanza, comunque non potrete più usarla né in Italia né in Europa.
  • Una delle poche vere conseguenze negative: poiché la vostra tessera sanitaria italiana (TEAM/EHIC) cessa di valere, se siete studenti full time nel Regno Unito con un visto iscrivendovi all’AIRE perdete il diritto al rimborso dell’Immigration Health Surcharge, che è previsto qualora non lavoraste durante la vostra permanenza nel Regno Unito. Ma attenzione: non iscriversi può avere conseguenze di vario tipo con costi superiori (ad esempio la tassazione di eventuali borse di studio), dunque se foste in questa situazione fate un’attenta analisi dei pro e contro.
  • Potete usare senza problemi la patente UK quando visitate l’Italia.
  • Si viene iscritti nella circoscrizione elettorale estera, dove si vota per corrispondenza (ma si può comunque votare in Italia facendo richiesta al Consolato entro 10 giorni dall’annuncio delle elezioni).
  • Si mantiene il diritto di voto nelle elezioni amministrative (regionali e comunali) nel Comune italiano di ultima residenza, ma va esercitato tornando in patria per votare (non si può cioè votare per corrispondenza).
  • Si acquisisce il diritto di voto nelle elezioni per il Comites della circoscrizione estera in cui si risiede.

L’iscrizione all’AIRE è sufficiente a dimostrare che risiedo all’estero?
No… ma è spesso necessaria! Infatti, per poter risultare effettivamente residente all’estero agli occhi dell’Agenzia delle Entrate italiana, tecnicamente occorrono altri requisiti tra cui poter dimostrare che la sede principale di affetti e interessi è effettivamente all’estero.
Di fatto, però, se davvero vi spostate all’estero, vivete e lavorate lì e tornate per Natale e Pasqua… non c’è da preoccuparsi troppo. Un approfondimento per i più ansiosi si può trovare qui.

Attenzione però: se si rientra fisicamente in Italia per più di 183 giorni (sei mesi) in un anno fiscale, a prescindere dal proprio status AIRE, è probabile che si venga considerati residenti in Italia nel corso di quell’anno. Questo ha avuto conseguenze spiacevoli durante la pandemia, dove molti italiani residenti all’estero sono rientrati a casa per lunghi periodi lavorando in smart working… trovandosi, poi a dover pagare le tasse anche in Italia. Per approfondire cliccate qui.
Ci possono essere inoltre conseguenze fiscali anche per l’azienda per cui lavorate, quindi fate attenzione e informate sempre il vostro datore di lavoro se intendete lavorare dall’estero in smart working, soprattutto se per periodi lunghi.

Cosa devo fare se mi trasferisco in un altro indirizzo in UK?
Ogni cambio di residenza va prontamente comunicato al Consolato. Di nuovo, ciò può essere fatto agevolmente tramite il portale Fast-IT. Qui trovate una guida dedicata alla procedura.

Cosa devo fare se mi trasferisco in un’altra nazione estera?
La procedura è la stessa, se fatta tramite Fast-IT.

Cosa faccio in caso di problemi tecnici? (account bloccato, email di conferma non ricevuta, etc)
Scrivi a [email protected].

Posso iscrivermi per posta?
A Londra, non ci risulta. A Manchester sì, seguendo le stesse indicazioni che trovate in questo articolo. Tuttavia, consigliamo caldamente di rivolgersi a un amico o a un ente assistenziale e farsi aiutare per effettuare la procedura su Fast-IT, sempre preferibile al mezzo postale per tanti motivi.

Vivo all’estero da anni e non mi sono iscritto: che faccio?
Iscriviti al più presto! Farlo non sanerà eventuali irregolarità precedenti alla data di presentazione dell’iscrizione, ma non farlo non può che peggiorare la vostra situazione. Se pensate che iscriversi all’AIRE “riveli” all’Italia che risiedete all’estero e che sia meglio non farlo, ciò è sbagliato. Iscrivetevi al più presto in modo da essere in regola, almeno per il futuro.

Cosa devo fare se torno in Italia per riavere la residenza?
Basterà iscriversi all’anagrafe del Comune italiano dove si andrà a risiedere. Non è necessario comunicare nulla al Consolato di Londra. Ciò può essere fatto anche online tramite ANPR.
Ricordate che grazie alle norme sul “rientro in Italia” è probabile che abbiate diritto a pagare molte meno tasse (-70% imponibile!) per svariati anni, che variano a seconda della vostra occupazione. Per ulteriori informazioni, cliccate ad esempio qui.

Posso votare in elezioni italiane?
Sì: per quelle nazionali, e per i referendum, si riceverà in automatico a casa la scheda elettorale per votare per corrispondenza. In alternativa, è possibile scegliere di votare in Italia dandone ogni volta tempestiva comunicazione al Comune del vostro indirizzo AIRE entro 10 giorni dall’indizione delle elezioni. Per approfondire cliccate qui.
Si può votare anche alle elezioni amministrative regionali e comunali, ma per farlo è necessario tornare in Italia e votare di persona. Molte città e regioni prevedono rimborsi spese a tale scopo (alcuni effettivi, altri forfettari).

Una lista estesa di FAQ sull’argomento è disponibile sul sito del Consolato Italiano di Londra cliccando qui.

Unità del nucleo familiare

Come abbiamo visto, quando un intero nucleo familiare deve iscriversi all’AIRE, un solo membro deve riempire la richiesta e aggiungere tutti i familiari alla pratica. Tuttavia, può capitare che le iscrizioni avvengano in un secondo momento o che si costituisca un nuovo nucleo familiare dopo essersi trasferiti: cosa fare in questi casi?

Anzitutto, per chi è provvisto di SPID o equivalenti è possibile verificare tramite Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) la composizione del proprio nucleo familiare, visualizzando il certificato di Stato di Famiglia (AIRE). Che fare, però, se manca qualcuno?

Se i membri del nucleo sono iscritti nello stesso Comune all’AIRE, è sufficiente contattare l’anagrafe del Comune di riferimento e chiedere di costituire il nucleo familiare o aggiungersi ad esso. Se invece i membri del nucleo sono iscritti a Comuni diversi, allora occorre effettuare la procedura di trasferimento da un Comune all’altro dell’iscrizione AIRE. Il Consolato di Londra offre un apposito modulo, il Consolato di Manchester al momento non esplicita nulla, e consigliamo di contattarne l’ufficio anagrafe.

Fonti:
Aire: 6 buoni motivi per iscriversi (a cura della Farnesina)

Lascia un commento

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: