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Conto in banca italiano per residenti all’estero

Nulla in questa pagina costituisce financial advice o tax advice: l’obiettivo è unicamente fornire una guida sintetica e introduttiva ai conti in banca italiani per residenti all’estero disponibili per un italiano in Inghilterra.

Avere un conto in banca italiano per residenti all’estero è una soluzione molto utile per coloro che, pur vivendo all’estero, hanno bisogno di gestire affari in Italia in modo facile e sicuro. Può essere utile per ricevere pagamenti, conservare dei risparmi o gestire dei fondi in euro senza incorrere in spese ingenti dovute al cambio valuta, o a chi deve pagare imposte in Italia: ad esempio, il pagamento del modello F24 richiede un conto corrente italiano. In Italia esistono diverse leggi che regolamentano l’apertura di un conto bancario per chi risiede all’estero, ed è importante conoscerle per evitare problemi.

Come di consueto, in questo articolo parleremo di iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero). Un italiano non iscritto all’AIRE risulta, infatti, residente in Italia e può pertanto aprire un conto con le modalità consuete per un residente. Ricordiamo tuttavia che l’iscrizione all’AIRE è obbligatoria (con qualche eccezione) e che dunque chi non si iscrive risulta a tutti gli effetti residente in Italia, ad esempio fiscali.

Quando ci si iscrive all’AIRE si deve comunicare alla banca il cambio di residenza. La banca provvederà a convertire il conto in uno per residenti all’estero, o vi proporrà la chiusura. I conti per residenti all’estero presso una banca italiana hanno, di norma, costi di gestione assai più alti che i conti per chi risiede in Italia, e hanno limiti superiori. Tuttavia, in questo articolo sveliamo a tutti gli italiani in Inghilterra come ottenere un conto con IBAN italiano da residenti all’estero a costo zero. Keep reading!

Inoltre, attenzione ai conti cointestati: le norme antiriciclaggio vietano di avere un conto cointestato tra un soggetto residente all’estero e uno residente in Italia.

Fineco: una soluzione per gli italiani residenti in Inghilterra

Gli italiani in Inghilterra hanno accesso ad un’opzione speciale, a costo zero. La banca Fineco offre infatti conti multivaluta gratuiti ai residenti in Inghilterra. Al contrario del conto offerto a chi risiede in Italia, come di consueto per le banche inglesi quest’ultimo è a costo zero: non si paga un canone mensile, e non si pagano i trasferimenti o bonifici disposti online.

La differenza fondamentale che lo rende vantaggiosissimo rispetto alle altre opzioni è che Fineco UK è un conto UK, non un conto per non residenti: Fineco è una banca italiana: quindi l’IBAN corrispondente alla valuta in euro sarà un IBAN italiano, ma questo conto non è soggetto ai normali limiti e costi dei conti per non residenti offerti da banche italiane… inclusa l’imposta di bollo (ciò, ovviamente, per chi è effettivamente residente all’estero).

A costo zero, potrete quindi ottenere un conto multivaluta con sort code e account number per ricevere sterline, e con IBAN e BIC italiani per ricevere euro. Inoltre, Fineco offre gratuitamente a scelta una carta di debito in euro o sterline (consigliamo la prima!). Potrete operare tramite una comoda app, ricevere pagamenti in euro e sterline, e utilizzare il conto per svariate operazioni permesse al possessore di un conto corrente italiano. Attenzione però: Fineco UK, essendo formalmente un conto britannico, non permette di effettuare operazioni interne al sistema bancario italiano quali ad esempio il pagamento degli F24, o l’incasso di assegni emessi dall’Italia.

Attenzione: per evitare malintesi o redirect, consigliamo di trovarsi fisicamente nel Regno Unito, o di usare un VPN, quando aprite il conto. Fineco offre infatti anche un conto per non residenti gestito dall’Italia, che ha un canone di €3,95 al mese: attenti a non sbagliare!

Fineco offre anche la possibilità di convertire euro in sterline, e viceversa, in-app. Consigliamo tuttavia di avvalersi di Wise a tale scopo, poiché normalmente Wise applica tassi più convenienti.

Conto multivaluta di Fineco
Il conto multivaluta di Fineco supporta quattro valute differenti

Abbiamo ricevuto feedback da vari utenti riguardo alcuni aspetti confusi di questo conto: proviamo a chiarirli!

  • Nell’app viene mostrata la somma dei saldi totali in tutte le valute, convertite in sterline. Tuttavia i saldi sono ancora separati, e vengono spesi separatamente a seconda della carta di debito che utilizzate (ce n’è una per valuta).
  • Se volete verificare il saldo valuta per valuta, effettuate il login dal browser e cliccate qui: potrete vedere i vari saldi.
  • Sempre dopo aver effettuato il login, qui trovate le coordinate del conto, incluso l’IBAN italiano.

Wise: conversione, e conto Borderless multivaluta

Per convertire sterline in euro, o convertire euro in sterline, la soluzione principale consigliata ad un italiano all’estero per operare in Euro è quella di avvalersi del servizio di conversione di Wise che permette di convertire tra valute da un conto bancario all’altro a tariffe estremamente convenienti.

Inoltre, è anche possibile avvalersi del conto Borderless di Wise. Si tratta infatti di un conto gratuito, multivaluta e con un carta di debito che supporta tutte le valute attivate sul conto: un vero e proprio superpotere per un residente all’estero.

L’unico difetto di Wise è che, non essendo una banca italiana, con un conto Borderless per la gestione degli euro offre IBAN non italiani ma di altri paesi (Estonia, Lituania, Belgio) e, dunque, non è utilizzabile per gli scopi che richiedono un conto corrente italiano. Se è vero che, per legge, i bonifici SEPA sono equiparati in costi e modalità a quelli italiani, purtroppo a volte la prassi è diversa e vari soggetti italiani richiedono esplicitamente un IBAN italiano.

Consigliamo quindi un conto con Fineco UK, e di usare Wise come servizio (dunque anche senza aprire un conto) per la conversione tra valute, inserendo i dettagli del conto Fineco UK nella procedura guidata di Wise.

Conti in banca per non residenti

Molte banche italiane offrono conti per residenti all’estero. In linea generale, la maggioranza delle banche richiederà di recarsi in filiale per aprire un conto intestato ad un iscritto all’AIRE, non permettendo di farlo online.

I conti offerti a residenti all’estero sono quasi sempre assai più costosi di quelli offerti a residenti in Italia, e inoltre la banca potrà rifiutarsi unilateralmente di aprire un conto dopo aver ascoltato i motivi per cui ne volete uno. Tali conti hanno infatti costi di gestione elevati, e dunque ogni caso viene valutato individualmente per stabilirne la convenienza economica.

Come spiegato qui sopra, consigliamo Fineco UK agli italiani nel Regno Unito: tuttavia, per i lettori residenti in altri stati, per chi ha bisogno di pagare F24, incassare assegni o simili, o per chi preferisse un alternativa segnaliamo alcune banche italiane che, potenzialmente, applicano condizioni convenienti anche ai residenti all’estero:

Attenzione però: tipicamente per aprire un conto per residenti all’estero bisogna recarsi in filiale.

La maggioranza dei conti correnti per non residenti ha la caratteristica di permettere solo operazioni di base: accrediti, versamenti, bonifici e prelievi. Inoltre, le norme antiriciclaggio vietano di avere un conto cointestato tra un soggetto residente all’estero e uno residente in Italia. Ricordate, infine, che se la giacenza media annuale supera €5000 sarà dovuta l’imposta di bollo di €34,20.

Cosa succede se mantengo un conto per residenti in Italia?

Agire in questo modo è fortemente sconsigliato, per vari motivi:

  • In generale, è una condizione di irregolarità. Ci si espone al rischio che la banca disponga la chiusura o il blocco del conto, visto che non appena venuta a conoscenza della circostanza si troverebbe in una condizione assai scomoda: infatti, gli adempimenti legali richiesti alla banca per un conto intestato a un non residente sono differenti.
  • Il mantenimento di un conto intestato ad un residente potrebbe, in principio, deporre a vostro sfavore nel determinare la vostra effettiva residenza all’estero.
  • La banca potrebbe inviare comunicazioni importanti ad un indirizzo italiano che non occupate più, o convocarvi in filiale per qualsiasi motivo costringendovi a viaggiare. I conti per residenti all’estero, solitamente, offrono modalità agili che permettono di effettuare la maggioranza delle operazioni da remoto, tra cui la riemissione della carta in caso di furto.
  • I sistemi antitruffa implementati nell’app della vostra banca potrebbero bloccare alcune operazioni se provengono dall’estero, o ostacolarne la riuscita. Naturalmente ciò non avviene per conti intestati a residenti all’estero!

Quanto esposto qui sopra si applica ad ogni tipo di rapporto bancario: conto corrente, carta di debito prepagata, carta di credito, servizio di pagamenti (Satispay, Cashapp, Paypal, Postepay, etc.). Tuttavia, formalmente non è obbligatorio chiudere i propri conti in occasione del trasferimento all’estero: ciò che è opportuno fare è comunicare la variazione alla banca.

Trasferimenti di denaro

In linea di massima, non si applica alcuna procedura particolare diversa dal solito per operare da e verso un conto corrente italiano intestato ad un residente all’estero: potrete dunque trasferire soldi tramite un normale bonifico (euro, da o verso Italia/UE), o tramite un normale BACS (sterline, da o verso conti britannici).

Sconsigliamo fortemente di effettuare un bonifico o un BACS tra due valute diverse. Farlo ha spesso costi altissimi sia in commissioni che in cambi sfavorevoli applicati dalle banche. Se dovete convertire sterline in euro, o viceversa, usate Wise!

In generale non ci sono particolari limiti o paletti: in altre parole, i vostri movimenti saranno controllati con criteri analoghi a quelli che si applicano a tutti gli altri conti, come sancito dal monitoraggio fiscale. In particolare, nel caso di movimenti frequenti che mostrino un centro degli interessi in Italia, potreste essere chiamati a dichiarare i vostri redditi in Italia o a dimostrare che li avete correttamente dichiarati all’estero. In tal caso vi consigliamo di consultare un commercialista esperto, meglio se italiano che opera nel Regno Unito: esiste infatti una convenzione specifica tra i due stati che regola i rapporti fiscali e le relative imposizioni e, qualora si venisse sottoposti ad accertamento, è meglio avvalersi di un professionista che la conosce bene.

Se cercate su internet scoprirete l’esistenza di una ritenuta del 20% che le banche italiane applicano ad un trasferimento di denaro proveniente dall’estero… ma salvo situazioni particolarissime non è così! Si tratta di una legge del 2014 che fu immediatamente sospesa poco dopo la sua entrata in vigore, per la sua impraticabilità, e non risulta ad oggi in vigore.

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