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Andare in Italia

Quasi tutti gli italiani nel Regno Unito scelgono l’Italia come meta di vacanze: vuoi per rivedere parenti o familiari, vuoi perché mancano i sapori di casa, siamo uno dei popoli emigranti che torna più spesso nella propria patria. In questo articolo raccolgo alcune informazioni utili per un italiano che desidera andare in Italia per trascorrere un breve periodo nel proprio paese.

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Questo articolo, invece non riguarda il rientro permanente in Italia, a cui dedicherò un articolo in futuro. Intanto, al riguardo vi segnalo questa ottima risorsa su Facebook che raccoglie migliaia di testimonianze.

Ricordate anche che gli italiani residenti all’estero hanno diritto di voto alle elezioni amministrative (Comunali e Regionali) nel proprio paese di ultima residenza AIRE, e che molti Comuni (ma non tutti) prevedono il rimborso delle spese di viaggio o l’erogazione di un’indennità forfettaria. Informatevi!

Documenti di viaggio

Iniziamo con una nota sui documenti. Consigliamo a tutti i residenti nel Regno Unito di avere e utilizzare un passaporto italiano, che per chi ha pre-settled o settled status deve essere registrato sul proprio account UKVI. Se l’aggiornamento è stato fatto ma non è ancora andato a buon fine, portate con voi anche il numero del vecchio documento.

Chi va in Italia può anche viaggiare con la carta di identità, sia cartacea che elettronica (fonte). Chi ha presettled o settled status può utilizzarla anche al ritorno, ma è opportuno usare qualche accortezza: abbiamo dedicato un intero articolo al tema.

Se il documento è italiano, non ci sono regole sulla data di scadenza, purché sia valido al momento di passare la frontiera (fonte, in particolare “in corso di validità“). Analogamente, per i possessori di Pre-settled o Settled status o per chi in generale vive nel Regno Unito con altri tipi di visto, non ci sono limiti sulla scadenza purché sia valido al momento di rientrare nel Regno Unito.

Se invece si viaggia con passaporto britannico, esso deve avere almeno tre mesi di validità residua dal momento in cui si ha in programma di lasciare l’Italia. A chi ha doppia cittadinanza (italiana e britannica) è consigliato utilizzare un documento italiano per andare in Italia, e uno britannico (il passaporto) per rientrare nel Regno Unito. Contrariamente a quanto si sente dire spesso, ciò non è obbligatorio per legge! Ma, indubbiamente, farlo facilita di molto le operazioni alla frontiera.

Nell’articolo Viaggi da e per l’Italia trovate ulteriori dettagli relativi ai viaggi, ad esempio ai documenti per viaggiare con minori, o cittadini non UE, e così via.

Sanità

Si ha copertura sanitaria se in possesso della EHIC rilasciata da NHS, gratuitamente.

(in breve)

Iniziamo precisando che, una volta residenti in UK, non avete più diritto all’assistenza sanitaria non urgente in Italia: inoltre, la vostra tessera sanitaria cessa di valere (e, anzi, andrebbe restituita per legge) non solo in Italia, ma anche in Europa. Ciò non vale per chi non è iscritto all’AIRE, ma iscriversi all’AIRE è obbligatorio e, dal punto di vista dell’Italia, siete considerati residenti a tutti gli effetti (ad esempio fiscali…) se non siete iscritti.

Tuttavia, non importa! Infatti, anche dopo la Brexit i cittadini europei che risiedono in UK continuano a poter usare la propria copertura sanitaria nazionale (cioè l’NHS) per tutte le cure necessarie e non programmate (non solo urgenti!) in tutta l’Unione Europea, Svizzera, Norvegia e Liechtenstein senza spese aggiuntive quando viaggiano. Per farlo, tuttavia, è necessario possedere la tessera EHIC rilasciata dall’NHS. Il rilascio della EHIC è sempre gratuito, e la domanda si fa online in totale autonomia.

Per approfondire, consultate il nostro articolo dedicato al tema, dove troverete anche copie delle circolari che ne regolano l’utilizzo in Italia:

Se siete in Italia ma siete sprovvisti di EHIC/GHIC, potete comunque usufruire dell’assistenza sanitaria chiedendo un PRC (Provisional Replacement Certificate). Questa richiesta va effettuata telefonando all’NHS Overseas Healthcare Service +441912181999 dal lunedì al venerdì tra le 8am e le 6pm (orario UK).
Qualora si necessitasse di assistenza al di fuori di questi orari, è consigliato dire al medico che glielo farete avere appena possibile e recarsi comunque ad usufruire della prestazione.
Vi chiederanno il vostro National Insurance number, nome, indirizzo in UK, data di nascita, nome della struttura a cui vi siete rivolti e indirizzo email della stessa (così da poterglielo inviare).

Infine, a prescindere da EHIC/GHIC, ricordiamo che un cittadino italiano in Italia ha diritto a cure urgenti gratuite fino a 90 giorni di permanenza all’anno; tuttavia per accedervi occorre autocertificare di non avere una copertura sanitaria pubblica o privata, cosa che chi risiede in UK, se ha diritto all’NHS, ha tramite la sua EHIC. Pertanto vi consiglio sempre di portare la vostra EHIC/GHIC con voi, o di chiedere il PRC in caso di emergenza.

Per informazioni più dettagliate potete consultare l’articolo dedicato, ma anche le FAQ del Consolato di Londra.

Patente di guida

Se visitatori e residenti all’estero, si può guidare in Italia con la patente UK senza permessi aggiuntivi

(in breve)

Sebbene una circolare del Ministero dell’Interno abbia affermato che dal 1 Gennaio 2021 le patenti inglesi debbano considerarsi extracomunitarie, Regno Unito e Italia aderiscono entrambe alla Convenzione di Vienna sulla circolazione stradale (1968), e ciò rimane valido anche dopo la Brexit. Secondo questa convenzione, tutti i Paesi aderenti riconoscono la validità delle patenti altrui, e dunque non è necessario il permesso di guida internazionale (IDP) per guidare in Italia o Europa se si rimane nel paese per una durata massima di 1 anno. C’è parecchia disinformazione sul tema: fidatevi, se non di me, delle fonti! Ecco dunque la Circolare n. 300/A/9855/20/111/84 del 21.12.2020 in originale che afferma quanto ho spiegato sopra.

Attenzione però: se non siete iscritti all’AIRE, anche se siete semplicemente in visita formalmente risultate ancora residenti in Italia e pertanto potrebbe sussistere l’obbligo di aver riconvertito la patente: d’altronde iscriversi all’AIRE è un obbligo di legge per chi risiede all’estero per più di 12 mesi, con qualche eccezione. In questo caso dunque potreste avere problemi, come d’altronde li avrebbe qualsiasi italiano residente in Italia che per qualche motivo guida con una patente di uno stato estero. La soluzione? Iscriversi all’AIRE!

Sentirete voci che parlano di IDP (International Driving Permit): si tratta di bufale che si sono, purtroppo, diffuse nel generale clima di incertezza creato dalla Brexit. Raccomando di tenervi aggiornati consultando le fonti ufficiali (circolari del MIT e Gov.uk), che trovate nel nostro articolo dedicato alle patenti.

Ovviamente, se usate ancora la patente italiana per guidare nel Regno Unito, potete usarla senza problemi anche in Italia.

Pagare in Euro

La cosa migliore è dotarsi di una carta di debito in doppia valuta con Wise o Revolut che permetta di convertire in-app a prezzi vantaggiosi.

(in breve)

Le agenzie di cambio fisiche applicano tassi inferiori fino al 10% rispetto al cambio reale, e il loro utilizzo è estremamente sconsigliato. Analogamente, pagando con la propria carta di credito o debito britannica in sterline le banche spesso addebitano un costo fisso, e quasi sempre anche un costo nascosto che si concretizza in un cambio sfavorevole.

Due compagnie, Wise e Revolut, permettono di avere conti e carte in doppia valuta che, automaticamente, prelevano soldi dalla valuta locale (senza applicare fees). Inoltre, entrambe applicano il tasso di cambio interbancario, che è quello più favorevole, e permettono di convertire una valuta nell’altra all’interno dell’app. Per approfondire vi invitiamo a consultare l’articolo dedicato.

Rimborso dell’IVA

Avete diritto al rimborso dell’IVA per acquisti di importo superiore a €154,94.

(in breve)

Con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, chi risiede all’estero e fa acquisti in Italia destinati ad uso personale all’estero, e si fa carico di trasportarli all’estero nel proprio bagaglio personale entro tre mesi, ha diritto al rimborso dell’IVA.

Per approfondire, vi invitiamo a leggere questo articolo, o questo approfondimento, e a guardare il video qui sotto. Esiste una procedura fai-da-te, o è possibile avvalersi di un intermediario, le cosiddette agenzie di Tax Refund (non ve ne consigliamo una in particolare). Occorre che al momento dell’acquisto la fattura sia inviata alla piattaforma OTELLO, e riporti alcuni dati dell’acquirente e una prova di residenza all’estero. Inoltre, occorre successivamente far apporre il visto dalla dogana in fase di uscita dall’Italia, per poi ritrasmettere la fattura al venditore per completare la procedura.

In aggiunta, Amazon sta temporaneamente applicando una procedura straordinaria per permettere ai consumatori residenti nel Regno Unito che acquistano prodotti su amazon.it che vengono spediti in Italia di ricevere il rimborso dell’IVA senza avvalersi di intermediari e senza eseguire la procedura, contattandoli tramite il servizio clienti. Per usufruirne, deve trattarsi di:

  • Articoli venduti e spediti da Amazon.it.
  • Valore complessivo dei beni acquistati superiore a 154,94 EUR (IVA inclusa).
  • L’ordine deve essere spedito in Italia.
  • L’indirizzo associato alla modalità di pagamento deve corrispondere con l’indirizzo di residenza estera.
  • Occorre inviare una prova di residenza all’estero (consigliamo il certificato di iscrizione all’AIRE).

4 commenti su “Andare in Italia”

  1. Ciao – grazie per le informazioni. Sono cittadino italiano residente in UK da molti anni con settled status. Quanto tempo posso restare in Italia esattamente? Ho letto 90 giorni in un periodo di 180 giorni – ma quando partono questi 180 giorni? Cioè quando si resettano i 180 giorni? Per esempio sono stato in Italia per 60 giorni ad agosto e settembre – il periodo di 180 giorni può essere riconducibile ai mesi precedenti ai 60 giorni e quindi permettermi di rientrare anche dopo una settimana x altri 90 giorni? O 180 giorni sono relativi a un anno solare e quindi si azzera tutto il 1 gennaio?? Grazie mille!!

      1. Grazie mille. Ma davvero? Ho sempre saputo che essendo residente in uk dovevo comunque avere una “presenza fisica” in UK per non perdere diritti a livello sociale, sanitario, ecc. quindi in teoria posso vivere tranquillamente in italia pur avendo la residenza in Inghilterra?

        1. Molte cose dipendono dall’essere “ordinarily resident” nel Regno Unito (esempio: NHS), sì. Tuttavia, il settled status in quanto tale si perde solo con cinque anni consecutivi di assenza (si veda https://www.i3italy.org/pre-settled-e-settled-status-restare-aggiornati/ ). Il concetto di “residenza” è flessibile e non formale per il Regno Unito (al contrario dell’Italia che ha l’AIRE), diciamo che chi vive in UK ed è in grado di dimostrarlo mantiene l’accesso a sanità, benefit e così via. Se si trasferisce all’estero, lo perde… ma se torna poi a vivere qui, lo riacquista (se ha ancora la sua fonte di “right to work”, cioè il settled status nel tuo caso).

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