Nulla in questa pagina costituisce legal advice o immigration advice: l’obiettivo è unicamente fornire una guida sintetica ai propri diritti ai cittadini UE, e informarli riguardo presettled e settled status. Per questioni relative alla propria situazione personale consigliamo caldamente di rivolgersi ad avvocati competenti nel tema: un possibile punto di inizio è il forum di Settled in lingua italiana, dove legal advisers rispondono gratuitamente ai quesiti degli utenti pro bono (gratis).
Questo post è aggiornato a dicembre 2024.
L’articolo dedicato all’EU Settlement Scheme, e quindi a pre-settled e settled status, è stato scritto nel 2020: pertanto è focalizzato su aspetti relativi al fare domanda per lo status. Ormai, tuttavia, la maggioranza delle persone ha ottenuto lo status: quindi al vecchio articolo, che vi invitiamo lo stesso a leggere, affianchiamo questo breve articolo dedicato a chi ha già uno status.
Ribadiamo, però, che per chi ha diritto è ancora possibile fare domanda in ritardo e ottenere lo status, ma occorre avere giustificazioni solide per il ritardo. Visto il tempo trascorso, però, consigliamo caldamente di rivolgersi almeno ad un legal advisor gratuito per capire come sia meglio muoversi nella propria situazione.
Da agosto 2023 in poi sono cambiate molte cose che rendono la maggioranza degli opuscoli realizzati prima di tali date purtroppo obsoleti: i cambiamenti al presettled status, alle late applications e ai rifiuti sono significativi e sono stati trattati in questo webinar, e di nuovo in questo webinar. Vi segnaliamo inoltre la pagina dell’Ambasciata di Londra, che viene mantenuta aggiornata:
Prendere nota dello UAN
In alto a destra nella lettera o email che vi attribuì lo status c’è un codice di sedici cifre: è il vostro Unique Application Number, o UAN. Prendetene nota e custoditelo in un luogo sicuro. Infatti è necessario conoscerlo in varie circostanze.
Se non avete più accesso alla vostra lettera o email, potete cliccare su “sign in” su questa pagina e inserire i vostri dati per recuperare lo UAN.
Mantenere aggiornati dati e documenti
Lo status è digitale e associato al proprio account UKVI (eVISA). Diventa pertanto essenziale che ogni cambiamento nei vostri dati personali sia tempestivamente registrato sul sistema, in modo che i dettagli associati al vostro status siano sempre aggiornati e in corso di validità. Se è vero che alla frontiera britannica gli ufficiali sono comprensivi, non è sempre così per il personale aeroportuale in fase di imbarco: con l’introduzione degli ETA dal 2 aprile 2025 avere un documento non associato allo status potrebbe causare ritardi e, nel peggiore dei casi, il rifiuto dell’imbarco. Per fortuna aggiornare il proprio documento è facile, gratuito, digitale e veloce.
Questi dettagli sono: Nome, Documento, Cellulare, Fotografia, Email, Indirizzo. Per aggiornarli, cliccate sul link qui sopra, effettuate il login inserendo il numero del documento a cui è legato il vostro status e la vostra data di nascita, e riceverete un codice OTP su cellulare o sull’email. Inseritelo, e siete dentro!
- I documenti di identità ammessi sono passaporto e carta di identità, cartacea o elettronica.
- Non potete usare un documento di identità scaduto, quindi alla scadenza del vostro passaporto (o carta di identità) dovete rinnovarlo al più presto e poi aggiornare i dettagli sull’account UKVI dello status.
- Per aggiornare il documento sarà sufficiente caricare una foto, ma ci vorrà un tempo variabile tra 0 e 8 settimane. Nel periodo di transizione se fosse necessario viaggiare è consigliato portare con se entrambi i documenti, o almeno una fotografia o il numero di quello vecchio.
- È possibile utilizzare anche una carta di identità cartacea. Se nella procedura apparisse un errore relativo alla MRZ (Machine Readable Zone), provate di nuovo: dovete semplicemente fare una fotografia più nitida o con una definizione più alta.
- Sebbene l’Home Office dica che al momento si può aggiungere un documento, il sistema non supporta ancora questa funzione in pieno. Se aggiungete un documento, potrete poi utilizzare solo il numero di quest’ultimo per accedere al vostro status. Tuttavia, può essere comunque utile aggiungere i documenti perché alla frontiera il border officer potrà vederli entrambi. Facendo il login sul proprio account è possibile visualizzare una lista dei documenti associati al proprio status.
- Impostate un metodo di autenticazione a due fattori per proteggere la vostra email da accessi indesiderati, preferibilmente scegliendo di usare un’app come Google Authenticator. Assicuratevi di custodire i codici di backup in un luogo sicuro.
Se avete problemi a entrare nel vostro account UKVI, contattate l’EU Settlement Scheme Resolution Centre tramite il modulo online o telefonicamente.
(SRC) EU Settlement Scheme Resolution Centre:
dal lunedì al venerdì (esclusi festivi), dalle 8:00 alle 20:00
sabato e domenica, dalle 9:30 alle 16:30.
Dal Regno Unito: 0300 123 7379
Dall'estero (fuori dal Regno Unito): + 44 (0) 20 3080 0010
Dimostrare lo status
Per i cittadini europei non esistono prove fisiche dello status. Non ci sono tesserini, timbri o certificati che tengano: la lettera stessa di conferimento specifica che non è una prova valida a dimostrare il possesso dello status. Per dimostrare il proprio status, serve pertanto avvalersi del sistema digitale.
Dimostrare lo status alla frontiera
Alla frontiera britannica dovrete semplicemente utilizzare lo stesso documento legato allo status, cioè quello che avete usato per l’application se non lo avete mai modificato: così facendo, sarà possibile all’addetto della border force verificare in automatico che possedete lo status.
- Per viaggiare occorre essere in possesso di un documento valido, quindi non scaduto: a parte questo limite, per i possessori di status non ci sono limiti antecedenti alla scadenza.
- È fortemente consigliato viaggiare con il documento a cui il vostro status è legato come spiegato sopra, ma se servisse modificarlo ci possono volere fino a 8 settimane prima che la modifica abbia effetto. In tale circostanza, potete viaggiare ma occorre portare con voi anche il documento precedente (anche se scaduto), o almeno una fotocopia o il numero così da aiutare l’ufficiale a rintracciare il vostro status nel sistema.
- Consigliamo a tutti i detentori di presettled status di avere a portata di mano documenti sufficienti a dimostrare la propria presenza continua nel Regno Unito o, se ci fossero lunghe assenze, adeguati giustificativi quando si viaggia. Questo perché da luglio 2024 gli ufficiali di frontiera possono verificare che si possiedano ancora i requisiti per il mantenimento del presettled status e, se così non fosse, contestarli e in casi estremi revocarli.
- Se viaggiate verso il Regno Unito con carta di identità è consigliato generare o stampare uno share code, perché la compagnia aerea potrebbe richiederlo in fase di imbarco. Tuttavia, con codice o meno, se l’imbarco fosse negato ingiustamente avreste diritto a un risarcimento. Abbiamo dedicato un intero articolo al tema “Viaggiare con la carta di identità“.
- Raccomando di portare con se una copia della lettera di conferma dello status: a volte è stata addirittura esplicitamente richiesta. Questo perché a volte i sistemi digitali… vanno offline! Il mio consiglio? Stampate una copia della lettera e mettetela nella custodia del passaporto, così da averla sempre con voi.
- Fate attenzione a non farvi timbrare il passaporto! Infatti, ricordate che ai cittadini EU è possibile comunque entrare nel Regno Unito senza visto come visitatori e rimanervi fino a 6 mesi, e dunque un ufficiale distratto potrebbe scambiarvi per visitatori e timbrare, il che poi causerebbe un bel po’ di noie burocratiche. Per evitare problemi, mettete subito in chiaro che siete residenti e che avete il Pre-settled status o il Settled status.
Dimostrare lo status a landlord, banche, università, enti governativi,…
L’unico modo per dimostrare di possedere lo status a terzi è quello di generare uno share code online tramite il portale del governo. Si fa così:
- Clicca qui: https://www.gov.uk/view-prove-immigration-status
- Inserisci il codice del documento legato allo status e la tua data di nascita.
- Conferma la tua identità tramite SMS o email.
- Clicca sul pulsante “get a share code“.
- Seleziona il motivo tra “right to work” (lavoro), “right to rent” (affitto), o “anything else” (ogni altro motivo).
- Clicca su Create a share code, che sarà valido per 90 giorni.
- Clicca su “Download pdf” e salva il codice, o fai uno screenshot. Puoi anche inviare il codice tramite email cliccando sull’apposito pulsante.
- Fornisci la tua data di nascita e lo share code a chi te lo ha richiesto.
- La persona a cui lo fornirai potrà verificare tramite l’apposito tool ufficiale che effettivamente hai lo status che dici di avere, inserendo la tua data di nascita e lo share code.
- Puoi anche fornire uno dei tre link qui sotto, tramite cui potranno verificare che il tuo share code è genuino e visualizzare il tuo status.
Il sistema è ancora relativamente nuovo, e sicuramente ci saranno incomprensioni. Se avete bisogno di fornire una guida ufficiale a una controparte particolarmente inesperta, le trovate qui: datore di lavoro, affittuario.
Possessori di pre-settled status
Di recente una sentenza dell’High Court ha stabilito che l’attuale funzionamento dell’EU Settlement Scheme viola il Withdrawal Agreement, e stabilisce due principi chiave: chi ha il presettled status non perde i suoi diritti alla scadenza dello stesso, anche se non ha ottenuto il settled status, e inoltre chi raggiunge i cinque anni di residenza continuativa ha diritto all’ottenimento automatico del settled status.
Inoltre, rimane vero che per ottenere il settled status è necessario avere cinque anni di continuous residence iniziati prima del 31/12/2020 (naturalmente ciò non riguarda i ricongiungimenti familiari o i bambini nati dopo).
Per il momento sono stati annunciati solo due cambiamenti: un’estensione automatica di cinque anni del presettled status un mese prima della scadenza, e, per alcuni, una concessione automatica del settled status con un algoritmo che controllerà alcuni dati automatici. Quindi per ora il consiglio rimane, salvo lunghe assenze, di fare domanda per settled status secondo le attuali modalità non appena si raggiungono i cinque anni. Inoltre, il settled status rimane migliore del presettled sotto svariati punti di vista.
Insomma, attenzione alla disinformazione: questa è una sentenza importantissima che in futuro aiuterà decine di migliaia di persone vulnerabili a non perdere il proprio diritto di vivere nel Regno Unito perché hanno dimenticato di fare domanda in tempo, ma le regole sulle assenze non sono cambiate.
Veniamo ai consigli dedicati a chi ha il presettled status. Iniziamo elencando alcuni punti essenziali:
- Perdete il pre-settled status prima della sua scadenza naturale se state fuori per cinque anni consecutivi dal Regno Unito. Tornare anche solo per un giorno resetta questo conteggio. In precedenza, gli anni erano due, ma ciò è cambiato il 21 maggio 2024. Tuttavia, la nuova regola non è retroattiva, dunque un presettled perso in precedenza non si riattiva.
- Potreste perdere il pre-settled status anche se venite condannati per alcuni crimini. In questo caso rivolgetevi sempre ad un avvocato specializzato.
- Se avete interrotto la vostra residenza continuativa superando i 180 giorni di assenza in un arco temporale di 365 per un motivo non giustificato, il vostro pre-settled status potrebbe essere revocato da Home Office. Ricevereste una notifica della circostanza, e potreste fare appello (ad esempio se la vostra assenza rientrasse tra quelle giustificabili). Al momento non abbiamo notizia di pre-settled status effettivamente revocati, ma ciò è stato annunciato il 19 luglio 2023 da Home Office ed è confermato da alcune frasi sul sito web governativo. Da luglio 2024 anche gli ufficiali di frontiera possono revocare un presettled status una volta accertato che l’intestatario non soddisfa più le condizioni dell’accordo di recesso (di nuovo, la decisione è appellabile). Consigliamo dunque a tutti i detentori di presettled status di avere a portata di mano documenti sufficienti a dimostrare la propria presenza continua nel Regno Unito o, se ci fossero lunghe assenze, adeguati giustificativi quando si viaggia.
- Dopo cinque anni dalla concessione, formalmente il pre-settled status scade. Tuttavia, Home Office ha annunciato che lo status sarà ulteriormente esteso di cinque anni in automatico (cioè senza fare domanda) per tutti coloro che non hanno ottenuto il settled status. Tuttavia, ciò è allo scopo di permettere di completare il quinquennio di residenza a chi non ha interrotto la sua residenza continuativa. Home Office si riserva di non concedere l’estensione a sua discrezione, ma per il momento sembra che tutti i presettled vengano estesi, all’inizio del mese precedente alla scadenza. Ciò cambierà in futuro con controlli più approfonditi per chi ha interrotto la propria residenza continuativa: non è inoltre al momento chiaro se, alla scadenza di questa estensione, ci saranno ulteriori estensioni. In ogni caso salvo specifiche eccezioni non è possibile ottenere un altro presettled status. Più informazioni qui.
- Ottenere un’estensione non garantisce di poter rimanere in UK fino al termine della stessa. Infatti, come visto sopra, Home Office potrebbe revocare il presettled status di chi ha interrotto la residenza continuativa in ogni momento.
- È possibile fare domanda di settled status non appena si completa il periodo di residenza continuativa e non interrotto da lunghe assenze nel Regno Unito. Il periodo di residenza continuativa è generalmente di 5 anni, ma assenze molto lunghe e correlate alla pandemia potrebbero estendere la durata.
Ad esempio, un italiano arrivato in UK il 17 luglio 2018 che non ha mai superato i 180 giorni di assenza in periodi di 365 potrà fare domanda di settled status a partire dal 17 luglio 2023, a prescindere da quando aveva ottenuto il pre-settled status. - Un periodo di residenza continuativa si considera interrotto se in un qualsiasi periodo di 365 giorni si sono superati i 180 giorni di assenza. È possibile escludere alcuni periodi di assenza dal conto senza interrompere la residenza continuativa (più dettagli qui sotto).
- Per chi ha uno status basato sui propri diritti (cioè non derivante da un ricongiungimento familiare) il quinquennio di residenza continuativa deve iniziare prima del 31 dicembre 2020 per poter fare domanda di settled status.
- Chi ha fatto assenze successive al 31 dicembre 2020 interrompendo la propria residenza continuativa non può, al momento, ottenere il settled status. Questo anche se completasse cinque anni grazie all’estensione del presettled status. Home Office ha dichiarato che potrebbe revocare i presettled status di chi è in questa situazione in ogni momento: dunque la (nuova) data di scadenza non è una garanzia che si manterrà il presettled status fino ad allora. Fanno eccezione i presettled status ottenuti tramite ricongiungimento familiare.
- Il figlio di due genitori con pre-settled status (o comunque due genitori non cittadini britannici, possessori o con diritto al settled status o residenti “permanent” in UK) che nasce o entra in UK deve chiedere il suo presettled status entro tre mesi dalla nascita o dall’ingresso nel paese, collegando la propria domanda a quella del genitore. In caso contrario la domanda sarà una late application, e andrà giustificato il ritardo nel farla.
Assenze e continuous residence per chi ha il presettled status
Approfondiamo il tema delle assenze: per avere diritto al settled status occorre dimostrare di avere cinque anni di residenza continuativa nel Regno Unito. L’unico criterio considerato è la presenza fisica: lavoro, benefit, affitto, residenza fiscale non sono indispensabili. I giorni di partenza e arrivo non contano come assenze.
Occorre non superare le 180 assenze in ogni periodo di 365 giorni compreso nel quinquennio. Attenzione: non solo negli anni solari, o fiscali: qualsiasi intervallo! Dovete avere meno di 180 assenze dal 3 aprile al 4 aprile dell’anno successivo, e dal 17 maggio al 18 maggio, e così via. Se questo limite viene superato, si perde il diritto a fare domanda per settled status, e ci si espone alla possibilità di una revoca del presettled status, a meno che non si giustifichino delle assenze in modo da escluderle dal conto.
Ci sono eccezioni:
- Si può escludere dal conto un singolo periodo fino a 12 mesi for an important reason: lavoro, studio, motivi familiari, e così via. La decisione sull’accettarlo o meno è a discrezione del caseworker.
- Si può escludere un’assenza di durata inferiore a 24 mesi per motivi legati al Covid-19.
- Si può inoltre escludere un secondo periodo se dovuto a motivi legati al Covid-19.
- Se un’assenza supera i 24 mesi consecutivi, non è ritenuta giustificabile e la continuous residence risulta interrotta. Risulta tuttavia possibile in casi eccezionali richiedere un nuovo status quando l’assenza è dovuta a motivi legati al Covid-19.
Quando un periodo viene giustificato, viene escluso dal conteggio se inferiore a 12 mesi, e si applica una fattispecie particolare di prolungamento del quinquennio se superiore a 12 mesi (solo in caso queste assenze siano dovute al Covid-19).
Le assenze richiedono di allegare opportuni giustificativi, e valutazioni caso per caso (non sono automatiche). Una lista non esaustiva delle eccezioni accettate è disponibile a questo link.
Le assenze vanno giustificate solo in sede di domanda di settled status, ma consigliamo di procurarsi sempre le prove necessarie prima possibile (quando l’assenza è “recente” ed è dunque più facile produrre giustificativi).
Spetta a voi dichiarare le vostre assenze e fornire prove e giustificativi opportuni in sede di domanda per settled status. La regola d’oro è di non mentire mai a Home Office: farlo è grave, ed è inopportuno. Per chi avesse grandi vuoti di memoria, è possibile richiedere a Home Office di fornire le informazioni che hanno registrato sui vostri passaggi di frontiera. Tuttavia, ci vogliono diversi mesi a ottenere risposta, e in generale tali informazioni potrebbero essere imprecise o incomplete (per chi ha viaggiato in auto, o usato un documento diverso per passare la frontiera, o magari ha viaggiato in un giorno in cui c’erano problemi informatici). In generale lo sconsigliamo: per la maggioranza delle persone non è assolutamente necessario produrre questo documento.
Consigliamo vivamente a tutti coloro che dovessero giustificare un periodo di assenza di rivolgersi a un advisor per capire la propria situazione e impostare la propria domanda nel modo migliore possibile. Noi consigliamo la charity Settled, che cura un forum e una helpline tramite email in lingua italiana gratuiti, gestiti da volontari autorizzati a dare consigli legali da OISC, e può essere un’eccellente punto di partenza. Se li contattate, fornite più dettagli possibile e soprattutto le date precise!
Ottenere il settled status
Per convertire un Pre-Settled Status in Settled Status una volta raggiunti i cinque anni di residenza continua occorre iniziare una nuova domanda da zero. Spesso si parla di “conversione”, ma non è così! Se vi limiterete a caricare nuovi documenti su quella del Pre-Settled, non otterrete il Settled Status. Questo video spiega la procedura iniziale.
Consigliamo a tutti di fare domanda non appena completati i cinque anni di residenza continua dal giorno di arrivo nel Regno Unito, salvo assenze o prolugamenti dello stesso, e di non attendere l’eventuale conversione automatica annunciata da Home Office.
Fare domanda prima di completare i cinque anni equivale a mentire ad Home Office che, pur dando esito positivo a queste domande, controlla solo sei mesi ogni dodici e dunque dà per scontato che si sia arrivati in UK prima dell’effettiva data se si fa domanda “in anticipo”. Questo potrebbe causare, in futuro, problemi di ogni tipo: è consigliato evitarlo.
Ricordiamo che (escludendo status ottenuti tramite ricongiungimento familiare) per avere il diritto al settled status il periodo di residenza continuativa deve necessariamente cominciare prima del 31/12/2020.
Quando si fa domanda di settled status occorrerà scansionare di nuovo il proprio documento, fornire lo UAN del vostro pre-settled status (spieghiamo come recuperarlo all’inizio dell’articolo), fornire il vostro National Insurance Number, fornire le date del quinquennio che sceglierete come qualifying period e, se richieste, fornire prove di presenza fisica nel Regno Unito nel quinquennio. Il sistema effettua dei controlli automatici prima dell’invio della domanda, e in molti casi non richiede prove aggiuntive, o le richiede solo per un periodo specifico.
Le prove migliori che potete fornire sono estratti conto bancari che mostrino spese nel Regno Unito, e buste paga o lettere di frequenza di una scuola o università. Altre prove accettate sono bollette, lettere del medico o del council. Qui trovate l’elenco ufficiale, ma non esaustivo, delle prove consigliate.
C’è un limite di 10 documenti, ma potete unire i PDF in un unico documento (e vale come 1) oppure inviare la domanda, effettuare di nuovo il login e aggiungere altri documenti.
Possessori di settled status
- Perdete il settled status se state fuori per cinque anni consecutivi dal Regno Unito. Tornare anche solo per un giorno resetta questo conteggio (in questo caso, conservate accuratamente le prove del viaggio!).
- Potreste perdere il settled status anche se venite condannati per alcuni crimini. In questo caso rivolgetevi sempre ad un avvocato specializzato.
- Il settled status non scade.
- I figli under 21 di un genitore con settled status possono fare domanda collegandola a quella del genitore e ottenere immediatamente il settled status.
- Il figlio di un genitore con il settled status che nasce in UK è cittadino britannico se il genitore al momento della nascita aveva già ottenuto il settled status. In casi particolari ciò potrebbe applicarsi anche se il genitore aveva maturato il diritto al settled status ma non lo aveva ancora ottenuto: in queste situazioni è bene rivolgersi a un advisor specializzato.
- Potete fare domanda per la cittadinanza britannica a partire da un anno dopo aver ottenuto lo status (salvo coniugi di un cittadino britannico), ma dovete soddisfare vari altri requisiti.
Linkiamo, inoltre, alcune risorse utili che approfondiscono temi precisi di interesse per molti: