Ce l’hai fatta: il tuo CV ha colpito nel segno, e hai ricevuto l’agognato invito ad un colloquio faccia a faccia. E ora?
Potrebbe essere l’ultima barriera (o una delle ultime: alcune compagnie si affidano a più interviews in serie) che ti separa da un’offerta di lavoro, ed è importante che tu la affronti al meglio delle tue capacità.
Prepararti ad un colloquio richiede qualche ora del tuo tempo, ma i passi da seguire sono molto semplici: puoi utilizzarli per tutte le opportunità che ti si presentano, indipendentemente dal settore o dal job title. Oggi ne presentiamo cinque in particolare; se hai bisogno di aiuto, o ti piacerebbe leggere di più sull’argomento agenzie di consulenza come CV & Coffee possono aiutarti,
Fai i compiti a casa
Niente panico – non stai per rivivere l’incubo delle interrogazioni a sorpresa a scuola. Si tratta, piuttosto, di raccogliere quante più informazioni possibili sul tuo potenziale datore di lavoro. Grazie a internet, hai una vastissima gamma di fonti a cui affidarti: naviga sul sito internet della compagnia, cerca i profili LinkedIn del tuo intervistatore, leggi articoli di giornale e recensioni per farti un’idea della reputazione che l’azienda gode presso l’opinione pubblica.
“Che cosa sai di ….?” è una domanda che capita, puntuale come un orologio svizzero, nel 99% dei colloqui. L’intervistatore la utilizza per capire quanto ti sei dato da fare prima di candidarti (presupponendo che, se sai poco e nulla di chi ti sta di fronte, il lavoro non ti interessa poi molto), e darti la possibilità di fare domande sugli aspetti che conosci poco. Aspettarsela è bene, farsi trovare preparatissimi è meglio.
Vestiti a puntino
La prima impressione conta molto durante un colloquio di lavoro, ed azzeccare il dress code è un ottimo modo per distinguerti in positivo. Attenzione, però: il classico completo formale non è sempre la scelta giusta. L’importante è trovare il giusto equilibrio tra l’essere eleganti e l’indossare qualcosa di consono all’atmosfera della compagnia.
In genere, se punti a lavorare nel settore legale, bancario o finanziario, suit and tie (giacca e cravatta per gli uomini, tailleur e camicia per le donne) sono dati per scontati, al colloquio come nella vita lavorativa di tutti i giorni. Altre compagnie meno formali (ad esempio, nel settore dei media o della ristorazione) preferiscono lo stile smart casual: sempre presentabile e di buon gusto, ma più informale. Presentarti con gli abiti “giusti” dà l’impressione che tu possa inserirti bene all’interno della compagnia, e ne abbia capito l’atmosfera. Se hai dubbi su cosa si aspetta il tuo potenziale datore di lavoro, chiedi chiarimenti al recruitment agent che ti ha presentato, o alla persona che ti ha invitato al colloquio.
Fai le prove generali
Nel mondo anglosassone sono molto popolari le behavioural questions, che ti spingono a parlare di come hai affrontato una determinata situazione in passato per predire la tua capacità di affrontarla in futuro. Ad esempio, se cerchi lavoro nel customer service, potresti aspettarti di spiegare come hai soddisfatto un cliente particolarmente difficile.
Per esercitarti a rispondere alle behavioural questions, stampa una copia della job specification o dell’annuncio a cui hai risposto, e studiala qualche giorno prima del colloquio. Prepara almeno uno o due esempi per ogni competenza e comportamento richiesti: pensa a situazioni concrete che hai affrontato al lavoro o durante i tuoi studi, e raccontale mettendo in evidenza la qualità in questione (ad esempio, la capacità di lavorare in un team, la tua esperienza come manager, o simili). Se il lavoro a cui ti candidi richiede esperienza nel settore, prepara anche qualche esempio di achievement per ogni mansione elencata nella job description; ti aiuterà a mettere in risalto i risultati che hai raggiunto, e le capacità che puoi sfruttare in un nuovo lavoro. Che si tratti di scrivere tutto su un foglio di carta, o simulare un colloquio con un amico o coinquilino, puoi prepararti nel modo che preferisci. Questo è un passo molto importante, che ti farà affrontare il colloquio con molta più serenità e fiducia in te stesso.
Fatti notare (in positivo) fin dal primo istante
Di sicuro sai quanto è importante dimostrarsi cortesi e professionali agli occhi dell’intervistatore; molto spesso, però, fare una buona impressione sulle persone che incontri prima e dopo il colloquio è altrettanto cruciale. Alcune compagnie utilizzano un vero e proprio test: il manager in persona apre la porta ai candidati, senza presentarsi immediatamente, per osservare come trattano una persona che credono essere un “semplice” receptionist.
Qualche mese fa, ho intervistato una candidata Personal Assistant per il Managing Director; il colloquio iniziale è stato eccellente, ma, con mia grossa sorpresa, il MD ha deciso di non incontrarla per l’interview finale. Il motivo? Entrato per sbaglio nella stanza in cui lei stava completando un test scritto, il MD, che non si era ancora presentato come tale, si è sentito apostrofare con un “vattene via, sto lavorando”. Non esattamente un esempio della “friendly, approachable attitude” che stavamo cercando.
Intervista il tuo intervistatore
Qualunque cosa accada, non lasciare mai un colloquio senza aver fatto delle domande. Porre domande ad un potenziale datore di lavoro ti aiuterà a capire se il posto per cui ti sei candidato è veramente adatto a te, e dimostrerà, a sua volta, che sei veramente interessato ad ottenerlo.
L’assenza di domande, invece, fa una cattiva impressione sulla maggior parte degli intervistatori; inoltre, il colloquio potrebbe essere la tua unica occasione per chiarire eventuali dubbi. Puoi chiedere, ad esempio, quali sfide ed ostacoli ti si potrebbero presentare nei primi mesi di lavoro; quali sono gli obiettivi a lungo termine della compagnia; chi sono le persone con cui lavoreresti più di frequente; com’è l’atmosfera in ufficio, e qual è la cultura aziendale.
Ecco le 10 migliori domande da rivolgere durante un colloquio di lavoro all’estero:
1) Può descrivermi meglio l’ambiente aziendale?
Se il tuo curriculum in inglese ha suscitato l’interesse dell’azienda, portando ad un colloquio, la prima cosa da fare è manifestare la tua volontà di approfondire il desiderio di conoscere l’ambiente lavorativo. In questo modo dimostrerai a chi ti sta davanti di voler capire come poterti inserire in maniera positiva ed efficace.
2) Si tratta di una posizione nuova o è già stata ricoperta da qualcuno?
Questa domanda puoi aiutarti a capire cosa l’azienda straniera si aspetta da te e potrebbe sicuramente portare ad una discussione più approfondita sulle loro necessità presenti e future.
3) Quante persone fanno parte del team che dovrei affiancare?
Nel caso tu debba lavorare in team, è importante farsi subito un’idea sulle persone che ne faranno parte, scoprendo quali ruoli ricoprono e come si relazioneranno con te. Nel caso tu abbia parlato nel tuo curriculum in inglese della tua predisposizione al lavoro di squadra, questa domanda aiuterà a confermare le tue qualità.
4) Quali saranno le mie mansioni principali?
Una delle domande più importanti da rivolgere durante un colloquio di lavoro in inglese riguarda il tuo futuro ruolo. Chiedi alla persona che ti sta intervistando di descrivere le tue aree di responsabilità e la tua giornata tipo nell’azienda.
5) Come posso impressionarvi nei primi tre mesi?
La risposta a questa domanda è di fondamentale importanza, visto che ti aiuterà a “prendere le misure” al tuo possibile nuovo impiego. Potrai capire cosa l’azienda si aspetta dalle tue performance e su quali aree sia meglio concentrarsi.
6) Offrite anche una possibilità di formazione interna?
Questa è una delle domande più frequenti durante i colloqui di lavoro in inglese ed è utile per mettere in evidenza il tuo desiderio di migliorare le tue capacità, portando ulteriori benefici all’azienda.
7) In che modo vengono misurate le performance aziendali?
Con questa domanda farai capire a chi conduce il colloquio di essere focalizzato sul raggiungimento di risultati concreti e realistici. Rappresenta sicuramente una buona occasione per proporsi come persona affidabile e capace di impegnarsi.
8) Quali sono i piani futuri per l’azienda?
Grazie a questa fondamentale domanda, dimostrerai di essere interessato non solo al tuo percorso professionale personale, ma anche ad una visione più generale dell’azienda. Molto probabilmente la tua domanda porterà ad una divagazione del selezionatore, a cui ti consigliamo di sorridere e annuire.
9) Ci sono possibilità di una promozione?
Come si inserirà il tuo ruolo nei piani a lungo termine dell’azienda? Può darsi che esista già un percorso ben definito per te. Ecco perché questa domanda potrebbe garantirti la possibilità di scoprire se nel tuo futuro ci potranno essere nuove prospettive. Inoltre dimostrerai di essere intenzionato a portare avanti un processo di crescita.
10) Quando verrò contattato per una risposta?
Non dimenticare questa ultima e fondamentale domanda. In tal modo comunicherai il tuo entusiasmo, ma potrai anche evitarti di passare giorni seduto vicino al computer o in attesa della fatidica telefonata, domandandoti se il tuo curriculum in inglese e il colloquio siano stati apprezzati dall’azienda.
Parte dell’articolo è di Federica Silvi – CV Consultant per CV&Coffee
Parte dell’articolo è di CV Architect, che è anche a disposizione con servizi dedicati.