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EU Settlement Scheme

Nulla in questa pagina costituisce legal advice o immigration advice: l’obiettivo è unicamente fornire una guida sintetica ai propri diritti ai cittadini UE, e informarli al riguardo. Per questioni relative alla propria situazione personale consigliamo caldamente di rivolgersi ad avvocati competenti nel tema: un possibile punto di inizio è il forum di Settled in lingua italiana, dove legal advisers rispondono gratuitamente ai quesiti degli utenti pro bono (gratis).

Questo post risale al 2020, ma le informazioni sono aggiornate a aprile 2024.

C’è un articolo apposito per chi ha già uno status: clicca qui per leggerlo!

Il 1 Gennaio 2021 il periodo di transizione della Brexit è terminato, e il Regno Unito è uscito a tutti gli effetti dall’Unione Europea.

Cartello stradale Brexit EU

Per far fronte alle necessità di milioni di cittadini europei che vivono stabilmente qui (di cui oltre 600000 italiani) è stato istituito l’EU Settlement Scheme. Questo schema è accessibile ai cittadini di uno stato UE che abbiano iniziato a vivere nel Regno Unito prima del 31 Dicembre 2020 (ci sono, però, eccezioni a questa regola per casi speciali).

Il termine ultimo per fare la prima domanda era il 30 Giugno 2021, ma è ancora possibile inviare una late application per chi avrebbe avuto diritto allo status giustificando il ritardo. Dal 9 agosto 2023 c’è però stata una stretta sulle late applications, con guidance più rigida e un processo più formale: diventa dunque indispensabile rivolgersi ad un advisor per chi vuole fare domanda in ritardo. È un grave errore, in ogni caso, fare domanda se non si ha diritto.

Pertanto è di fondamentale importanza che tutti coloro che possiedono i requisiti necessari (di fatto, essere cittadini UE e essere stati nel Regno Unito almeno un giorno tra il 1 Luglio e il 31 Dicembre 2020) abbiano fatto domanda per ottenere lo status o la facciano al più presto.

Ci sono delle fattispecie in cui è possibile ottenere lo status anche facendo domanda dopo il 30 Giugno 2021:

  • Per chi ha diritto, late application. Nel fare domanda per lo status andrà giustificato perché non si è fatto domanda prima del 30 Giugno 2021, e l’Home Office valuterà caso per caso se accettare o meno. Qui, nella guidance, trovate una lista non esaustiva di reasonable grounds, ovvero motivi ritenuti validi per una late application. Attenzione: dal 9 agosto 2023 Home Office effettua un validity check sulle late applications prima di considerarle nel merito. Se la domanda viene rifiutata, le domande saranno respinte senza appello (se non in tribunale): diventa quindi di fondamentale importanza rivolgersi ad un advisor per strutturare correttamente la propria domanda.
  • Historic residence: chi ha vissuto nel Regno Unito per un periodo di 5 anni in passato (con le stesse regole della continuous residence) può fare domanda per Settled Status se, da allora, non ha mai trascorso cinque anni consecutivi fuori dal Regno Unito. Anche in questo caso si tratterà di una late application.
  • La conversione di un Pre-Settled Status in Settled Status rimane ovviamente possibile.
  • Un Pre-Settled Status ottenuto tramite un ricongiungimento familiare. In questo caso occorre aspettare l’esito dell’application prima di partire per il Regno Unito (non basta il COA).
  • Un Pre-Settled Status ottenuto entro tre mesi dalla nascita di un bambino in UK, figlio di un genitore con Pre-Settled Status.
  • Varie ed eventuali.

Per convertire un Pre-Settled Status in Settled Status una volta raggiunti i cinque anni di continuous residence occorre iniziare una nuova domanda da zero. Se vi limiterete ad “aggiornare” quella del Pre-Settled, non otterrete il Settled Status. Questo video spiega la procedura iniziale.

Vista l’enorme differenza in comodità, diritti e costi tra EU Settlement Scheme e il nuovo sistema di visti, e visto che fare un’application è gratuito, in linea di massima consiglio a tutti gli aventi diritto (cioè chi era qui prima del 31 dicembre 2020) di esaminare comunque questa possibilità, anche dopo la deadline del 30 Giugno. Vista la stretta sulle late applications, consiglio caldamente di rivolgersi ad organizzazioni che danno consigli legali gratuiti, come Settled, per stabilire se si ha ancora diritto e farsi dire come presentare la domanda nel modo migliore.

Chi presenta domanda (tranne nel caso di late applications) ottiene immediatamente un “Certificate of Application” che può presentare alla frontiera, al datore di lavoro, al landlord etc. per dimostrare che ha fatto domanda ed è in attesa di risposta. Questo è molto importante perché con la fine del grace period dal 1 Luglio 2021 sono iniziati i controlli per i possessori di status a frontiere, posti di lavoro, agenzie immobiliari, banche,…

Per chi invece è stato in UK negli ultimi 2 anni, ma non nel periodo di cui sopra, è comunque possibile fare domanda se l’assenza è giustificata da una “important reason”, o se si vuole sperare che l’Home Office applichi discretion. Se la vostra assenza (o il prolungamento di essa) è dovuta al Covid-19, potete appellarvi a nuove regole in merito pubblicate il 10 Giugno (più dettagli qui sotto).

Detto ciò, ci sono molte altre fattispecie e parecchie eccezioni, e può darsi che anche in mancanza dei requisiti di cui sopra abbiate comunque diritto ad ottenere lo status. Se la vostra situazione è complicata, rivolgetevi a un esperto in immigrazione: come punto di partenza, consigliamo il Forum UKCEN (ora archiviato), dove avvocati specializzati danno consigli pro bono.

La domanda è gratuita, sempre e senza eccezioni.

Ottenere lo status è un diritto di ogni cittadino EU che ha iniziato a vivere in UK prima del 31 Dicembre 2020: basta la residenza nel paese, non occorre avere un impiego, né ricevere sussidi, né avere un NIN per essere idonei.

Lo status

Ci sono due situazioni possibili: se siete stati residenti nel Regno Unito almeno per gli ultimi 5 anni, otterrete il Settled Status (SS). Il Settled Status non ha scadenza, e di fatto decade solo se commettete crimini o se trascorrete 5 anni consecutivi fuori dal Regno Unito. Vi dà il diritto di vivere, lavorare, usare l’NHS, e accedere ai benefit come un cittadino inglese. Non vi dà, tuttavia, diritto di voto nelle elezioni nazionali.

Se risiedete nel Regno Unito da meno di 5 anni, otterrete invece il Pre-Settled Status (PSS). Il Pre-Settled status dura 5 anni dal momento in cui ve lo danno. Decade se si commettono crimini, o se si rimane fuori dal Regno Unito per più di 2 anni consecutivi.

Di recente una sentenza dell’High Court ha stabilito che l’attuale funzionamento dell’EU Settlement Scheme viola il Withdrawal Agreement, e stabilisce due principi chiave: chi ha il presettled status non perde i suoi diritti alla scadenza dello stesso, anche se non ha ottenuto il settled status, e inoltre chi raggiunge i cinque anni di residenza continuativa ha diritto all’ottenimento automatico del settled status.
Inoltre, rimane vero che per ottenere il settled status è necessario avere cinque anni di continuous residence iniziati prima del 31/12/2020 (naturalmente ciò non riguarda i ricongiungimenti familiari o i bambini nati dopo).

Per il momento sono stati annunciati solo due cambiamenti: un’estensione automatica di due anni del presettled status al momento della scadenza, e, per alcuni, una concessione automatica del settled status con un algoritmo che controllerà alcuni dati automatici. Quindi per ora il consiglio rimane di fare domanda per settled status secondo le attuali modalità non appena si raggiungono i cinque anni. Inoltre, il settled status rimane migliore del presettled sotto svariati punti di vista.
Insomma, attenzione alla disinformazione: questa è una sentenza importantissima che in futuro aiuterà decine di migliaia di persone vulnerabili a non perdere il proprio diritto di vivere nel Regno Unito perché hanno dimenticato di fare domanda in tempo, ma le regole sulle assenze non sono cambiate.

Qualora il PSS venisse revocato, o non esteso, si perderebbe il diritto a rimanere nel Regno Unito. In altre parole, nonostante le recenti modifiche per sua natura il presettled status è temporaneo ed è pensato come via di accesso al Settled Status. Anche se avete già il PSS, per fare l’application per SS occorre seguire lo stesso processo (di fatto si “ricomincia da capo”). Non è automatico ottenere il SS se avete il PSS: c’è un inghippo, e si chiama continuous residence.

Per ottenere il SS dovete essere residenti in UK da 5 anni, “continuously”. Questo significa che dovrete essere stati in UK per almeno 180 giorni in ogni intervallo temporale di 365 (non solo l’anno solare). Ci sono eccezioni, come un singolo periodo fino a 12 mesi for an important reason, e quelle previste per il Covid-19. Entrambe richiedono valutazioni caso per caso (non sono automatiche). Una lista completa delle eccezioni accettate è disponibile a questo link, ma è consigliato rivolgersi ad un advisor se si intende fare ricorso ad un’eccezione.

Chi ottiene il PSS o il SS acquisisce inoltre il diritto al ricongiungimento familiare, cioè sarà possibile in un secondo momento (anche post-30 Giugno 2021) ad alcuni familiari stretti raggiungerli nel Regno Unito, con qualche eccezione. Più dettagli a seguire.

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La cittadinanza

Inoltre, a un anno esatto dal conferimento del SS potete richiedere la cittadinanza britannica per naturalizzazione (al momento pagando poco meno di £1700 in tutto). Se siete coniugi di un cittadino britannico, potete richiedere la cittadinanza non appena ottenuto il SS. Approfondiamo il tema nell’articolo dedicato.

Come fare domanda

Chi deve presentare domanda per l’EU Settlement Scheme?
Tutti i cittadini EU residenti in UK da prima del 1 Gennaio 2021, inclusi i minori. Inoltre, anche i seguenti familiari (se non cittadini EU) possono presentare domanda:

  • Coniugi, partner civili o partner non coniugati.
  • Figli, nipoti o pronipoti di età inferiore ai 21 anni.
  • Figli a carico di età superiore a 21 anni.
  • Genitori, nonni o bisnonni

I familiari di possessori di EUSS che intendono utilizzare il ricongiungimento familiare potranno presentare domanda anche dopo la deadline del 30 Giugno 2021. Qui trovate un webinar sul tema a cura dei Comites sul tema.

Inoltre, chiunque abbia diritto può ancora presentare domanda dopo il 30 Giugno 2021, ma dovrà giustificare il ritardo. Fortemente consigliato rivolgersi ad un advisor per capire come impostare quest’application.

Se siete fuori dal Regno Unito da più di due anni consecutivi è improbabile che otteniate lo status facendo domanda: questo perché il PSS decade in anticipo se si trascorrono due anni fuori dal Regno Unito, e dunque un eventuale diritto maturato in precedenza sarebbe già scaduto al momento della domanda.

Per presentare la domanda, occorrono:

  • Passaporto o carta di identità (preferibilmente dotata di chip) in corso di validità.
  • Un indirizzo email (a cui sarà associato il vostro status).
  • Un numero di cellulare (a cui sarà associato il vostro status).
  • Prove della vostra residenza. Ad esempio: lettere dal council, bollette, estratti conto della banca, lettere del vostro medico (GP), un contratto d’affitto, una lettera dal vostro datore di lavoro, una payslip, etc. (elenco completo). Nel caso di Settled Status, ne serviranno a sufficienza per coprire gli ultimi 5 anni.
  • (solo per Settled Status) se il conto delle assenze è pericolosamente vicino al limite massimo, può essere opportuno fornire una lista dei viaggi all’estero negli ultimi 5 anni. Se può esservi d’aiuto, potete richiedere alla Border Force inglese una lista dei vostri passaggi di frontiera cliccando qui. Ovviamente saranno registrate solo le occasioni in cui avete superato un controllo (se avete viaggiato in automobile o in treno potrebbe non risultare).
  • Se state usando le eccezioni previste per la pandemia Covid-19, prove del fatto che la vostra assenza fosse dovuta al Covid-19 (più dettagli qui sotto).
  • Per un’application fatta dopo il 30 Giugno non legata a nascita o ricongiungimento familiare, una giustificazione per il motivo per cui l’application è stata inviata in ritardo.
  • Se state mandando l’application per un ricongiungimento familiare, prove della relazione con la persona a cui volete ricongiungervi.

In passato era possibile fare domanda il giorno stesso dell’arrivo nel Regno Unito, utilizzando il boarding pass come prova di residenza. Tuttavia, essendo il 31 Dicembre 2020 il termine ultimo di arrivo, è possibile che un boarding pass non venga più ritenuto sufficiente, essendo passato abbastanza tempo da allora per ottenere prove più solide.

L’EU Settlement Scheme è un diritto acquisito da tutti i cittadini europei che risiedevano in UK prima del 31 Dicembre 2020. Pertanto, non dipende dall’aver avuto un lavoro, un conto in banca, un NIN, l’iscrizione all’Aire, o altro. La semplice presenza fisica nel Regno Unito prima della Brexit dà diritto ad ottenere il PSS o il SS, purché non sia passato troppo tempo dall’ultima visita.

La via in assoluto più semplice e veloce è presentare domanda utilizzando l’app per smartphone apposita fornita dal governo, di nome “EU Exit: ID document chec‪k‬” (Android, iOS). Per poter fare ciò, vi servirà uno smartphone dotato di un chip NFC (la maggior parte degli smartphone ne ha uno): grazie ad esso potrete scansionare il chip elettronico nel vostro documento (passaporto o carta d’identità elettronica) e fare domanda interamente a distanza, senza mai dovervi recare in un ufficio!
Potete usare anche il cellulare di un vostro amico o conoscente (l’app non salva alcun dato sul telefono sul quale viene utilizzata), o recarvi in un luogo in questa lista. Potete, in alternativa, scegliere di inviare i vostri documenti per posta.
Qui trovate istruzioni anche visive su come utilizzare l’app.

Attenzione! A un certo punto l’app vi chiederà di scattarvi una foto utilizzando la fotocamera frontale dello smartphone – dicendo che serve per confrontarla con quella sul passaporto e verificare che siate effettivamente chi dite di essere… ma poi quella stessa foto apparirà sul portale e sarà visibile ogni volta che dovrete dimostrare il vostro status! Sarà, di fatto, “la foto del (pre)settled status”. Quindi, insomma… sorridete!

Una volta scaricata l’app sul vostro smartphone, preparato il passaporto o la carta d’identità elettronica, e preparate le vostre proof of residence, siete pronti a iniziare: cliccate qui per cominciare la domanda sul sito del governo.

Alternativamente, e solo in caso di difficoltà o oggettiva necessità, è possibile richiedere i form cartacei dal sito del governo, per poi compilarli e inviarli per email. Successivamente, andranno inviati i documenti (passaporto, etc) per posta. Questo allunga di molto i tempi dell’application, e si può fare solo se ci si trova già in UK. Consigliamo caldamente di utilizzare l’app.

Una volta inviata la domanda, è tempo di aspettare. Per alcuni la risposta arriva la sera stessa, per altri arriveranno richieste di documenti aggiuntivi e/o chiarimenti, e ci vorranno anche mesi. Se è passato troppo tempo, contattateli usando questo servizio.

Mentre aspettate di ricevere una risposta, vi sarà fornito il Certificate of Application, che è valido per permettervi di godere di tutti i diritti di cui gode un possessore di status. In particolare, è possibile generare share codes anche per il Certificate of Application.

Le eccezioni per il Covid-19
Con delle linee guida pubblicate il 10 Giugno, sono previste eccezioni specifiche nel caso in cui la vostra assenza sia dovuta alla pandemia Covid-19. In particolare, se siete stati fuori dal paese per oltre 6 mesi (ma meno di 12) e potete dimostrare che intendevate tornare prima ma non lo avete fatto per circostanze dovute al Covid, quest’assenza non interromperà la continuous residence.
Inoltre, se un’assenza supera i 12 mesi se ciò è dovuto al Covid allora la continuous residence si considera “in pausa”, e sarà permesso estendere il proprio Pre-Settled Status in modo da poter raggiungere i cinque anni di continuous residence escludendo la pausa e ottenere infine il Settled Status. Infine, è possibile avere due periodi di assenza fino a 12 mesi se uno di essi è dovuto al Covid. Per “dovuto al Covid” si intende:

  • Malati di coronavirus.
  • In quarantena, autoisolamento o shielding in conformità con le linee guida della sanità pubblica locale.
  • Impegnati a prendervi cura di un familiare affetto da coronavirus.
  • Impossibilitati a tornare nel Regno Unito a causa di interruzioni dei viaggi causate dal coronavirus.
  • Se vi è stato consigliato dalla propria università o datore di lavoro di non tornare nel Regno Unito e di continuare a studiare o lavorare a distanza dal tuo paese d’origine, a causa del coronavirus.
  • Se siete stati assenti per un altro motivo relativo al coronavirus, ad esempio:
    • Siete partiti o rimasti al di fuori del Regno Unito perché c’erano meno restrizioni nella vita di tutti i giorni, o un livello inferiore di contagi.
    • Avete preferito lavorare o gestire un’azienda da casa all’estero
    • Sareste stati disoccupati nel Regno Unito e avete preferito fare affidamento sul sostegno di familiari o amici all’estero.

In particolare, conservate prove quali mail di voli cancellati, lettere dal vostro datore di lavoro o università riguardo la pandemia (quelle in cui intimano di non viaggiare e stare a casa), referti di tamponi positivi, copie delle ordinanze locali che vietavano i viaggi all’estero.

Qui trovate un webinar che approfondisce il tema delle lunghe assenze, a cura del Comites di Londra e di Settled.

Dopo aver fatto domanda

Da esperienze dirette sappiamo che il tempo di risposta è variabilissimo. Alcuni ricevono lo status la sera stessa dopo aver mandato la domanda, ma per altri ci vogliono addirittura mesi! Se è passato molto tempo dalla tua domanda e vuoi contattarli per controllare che sia tutto a posto, puoi farlo attraverso questo form di gov.uk, che garantisce che riceverai una risposta entro cinque giorni. Attenzione! Usate la stessa email che avete usato per la domanda.

Nel frattempo, se hai passato il validity check nel caso di una late application, avrai ricevuto un Certificate of Application che puoi usare al posto dello status fino a quando non riceverai risposta dall’Home Office. Questo certificato è, in particolare, valido per viaggiare e per dimostrare i propri diritti proprio come se aveste lo status finché non si riceve una decisione, se la domanda è basata sui propri diritti (non per i ricongiungimenti familiari quindi). Non è insolito, tuttavia, essere interrogati alla frontiera quando si viaggia con questa fattispecie, quindi è opportuno avere con se le prove del proprio diritto allo status.

Perdere lo status

Il PSS decade se si passano più di due anni consecutivi fuori dal Regno Unito. Il SS decade se si passano più di cinque anni consecutivi fuori dal Regno Unito.

Come riportato qui, al contrario del ben più stretto requisito della continuous residence, per resettare il conto degli anni (due per PSS, cinque per SS) è sufficiente trascorrere anche solo un giorno nel Regno Unito. In altre parole, è estremamente difficile perdere il settled status. In questo caso raccomandiamo però di conservare con cura le prove del rientro nel Regno Unito.

Avrete ricevuto una lettera (o una email) dal governo inglese in cui confermano che ti è stato conferito il PSS o il SS. Conservatela gelosamente, salvandola in più posti e, perché no, stampandone qualche copia. Tuttavia, quella lettera non vale come prova legale che si possiede lo status.

Dimostrare lo status: alla frontiera

Alla frontiera inglese dovrete utilizzare lo stesso documento legato allo status, cioè quello che avete usato per l’application (di solito il passaporto): così facendo, sarà possibile all’addetto della border force verificare in automatico che possedete lo status. Inoltre, spesso è utile avere con se una copia della lettera di conferma dello status: a volte è stata addirittura esplicitamente richiesta. Il mio consiglio? Stampate una copia della lettera e mettetela nella custodia del passaporto, così da averla sempre con voi.

Per viaggiare occorre essere in possesso di un documento valido, quindi non scaduto: per i possessori di status, non ci sono limiti antecedenti alla scadenza. Inoltre è obbligatorio registrare il documento con cui viaggerete legandolo allo status (si può fare qui), ma ci può volere qualche settimana prima che la modifica abbia effetto. In tale circostanza, occorre portare con se anche il documento precedente (anche se scaduto), o almeno il suo numero.

Se viaggiate verso il Regno Unito con carta di identità è consigliato essere pronti a generare o stampare uno share code, perché la compagnia aerea potrebbe richiederlo in fase di imbarco.

Fate attenzione a non farvi timbrare il passaporto! Infatti, ricordate che ai cittadini EU è possibile comunque entrare nel Regno Unito senza visto come visitatori e rimanervi fino a 6 mesi, e dunque un ufficiale distratto potrebbe scambiarvi per visitatori e timbrare… per evitare problemi con il passaporto timbrato, mettete subito in chiaro che siete residenti con PSS o SS.

Dimostrare lo status: Share codes

Il discorso cambia se avete bisogno di dimostrare che possedete lo status in circostanze diverse dalla frontiera (landlord, datore di lavoro, NHS,…) Purtroppo il governo inglese ha deciso, per il momento, di non fornire alcun documento fisico ad oltre 4 milioni di cittadini EU che risiedono stabilmente in UK (non sei d’accordo? Firma la petizione), e l’unico modo per dimostrare di possedere lo status è farlo online tramite il portale del governo con uno share code.

  • Clicca qui: https://www.gov.uk/view-prove-immigration-status
  • Inserisci il codice del documento che hai usato, e la tua data di nascita.
  • Conferma la tua identità tramite SMS o email.
  • Genera uno share code, che sarà valido per 90 giorni.
  • Fornisci la tua data di nascita e lo share code a chi te lo ha richiesto.
  • La persona a cui lo fornisci potrà verificare tramite l’apposito tool ufficiale che effettivamente hai lo status che dici di avere, inserendo la tua data di nascita e lo share code.

Il sistema è nuovo, e sicuramente ci saranno incomprensioni. Se avete bisogno di fornire una guida ufficiale al vostro employer o landlord, la trovate qui.

Mantenere lo status aggiornato

Ho delle raccomandazioni generali, che consiglio caldamente a tutti di seguire:

Bandiere dell'Unione Europea
  • Assicuratevi che i vostri dettagli associati al vostro status siano sempre aggiornati e in corso di validità.
  • Questi dettagli sono: Nome, Documento, Cellulare, Email, Indirizzo. Se avete bisogno di aggiornarli, basta cliccare su questo link e seguire le istruzioni. 
  • Importante: per aggiornare il Documento sarà sufficiente caricare una foto, ma ci vorrà un tempo variabile tra 1 e 4 settimane quindi se possibile non fatelo poco prima di viaggiare. Ricordo anche che non potete usare un documento scaduto, quindi alla scadenza del vostro passaporto (o carta di identità) dovete rinnovarlo al più presto e poi aggiornare i dettagli sul sito dello status. Sebbene l’Home Office dica che al momento si può aggiungere un documento, il sistema non supporta ancora pienamente questa funzione (alla frontiera l’ufficiale potrà vedere tutti i documenti associati allo status, ma per il login occorre ancora utilizzare l’ultimo documento aggiunto).
  • Impostate un metodo di autenticazione a due fattori per proteggere la vostra email da accessi indesiderati, preferibilmente scegliendo di usare un’app come Google Authenticator. Assicuratevi di custodire i codici di backup in un luogo sicuro.
  • Sebbene non formalmente valida come prova dello status, spesso viene richiesta una copia della lettera (o una stampa dell’email) con l quale vi hanno comunicato che avete ottenuto lo status. Pertanto non è una cattiva idea conservarla e/o stamparne qualche copia, magari mettendone una nella cover del passaporto.
Status e carta di identità

I possessori di Pre-Settled o Settled Status possono ancora continuare a utilizzare la carta di identità per viaggiare, ma solo se quest’ultima è stata associata al proprio account sul portale del governo. Da qualche mese è possibile aggiungere un documento al proprio status, ma questa funzionalità ancora non è implementata pienamente.

Sono accettate sia le carte di identità elettroniche, sia quelle cartacee. Se elettronica, dovrete scansionarla con il vostro smartphone per aggiungerla. Se cartacea, dovrete fare delle fotografie finché non vi permette di proseguire anche se il sistema di riconoscimento automatico non funziona, ma non preoccupatevi: è perfettamente valida.

Se viaggiate con carta di identità, assicuratevi di generare uno share code e possibilmente portare con voi la lettera di conferimento dello status. Infatti sebbene alla frontiera britannica l’ufficiale abbia modo di verificare il vostro status sul portale Home Office, all’imbarco la compagnia aerea non ha modo di farlo e potrebbe negare l’imbarco in assenza di prove di possesso del Pre-Settled o Settled status. Tuttavia, qualora l’imbarco venisse ingiustamente negato avreste diritto a un rimborso e a essere imbarcati sul primo volo disponibile, proprio come in tutti gli altri casi di imbarco ingiustamente negato: fate valere i vostri diritti!

Ovviamente qualora aveste utilizzato la carta di identità per fare domanda in origine potete continuare a usarla senza problemi e potrete, in futuro, aggiungere il vostro passaporto e utilizzare uno dei due documenti senza problemi. Ma per ora, a dispetto di quanto dice l’Home Office nella guidance il sistema non funziona ancora così.

Il ricongiungimento familiare

Per i familiari stretti di un possessore di Pre-Settled o Settled Status è possibile fare domanda di ricongiungimento e ottenere uno status anche se non si soddisfano gli altri requisiti, se la relazione familiare in questione è iniziata prima del 31 Dicembre 2020. Altrimenti, sarà necessario chiedere un visto come familiari di un residente. Nel caso di genitori o figli dai 21 anni in su, occorrerà dimostrare che si è dependants (cioè “a carico”) dell’individuo a cui ci si vuole ricongiungere. Ricordiamo che in alcuni casi anche un partner non sposato può ottenere questo riconoscimento.

Il ricongiungimento familiare può trovare applicazione per coniugi, figli, genitori (se dipendenti), nipoti o nonni, figli o genitori del coniuge, e partner non sposati, ma non per fratelli, sorelle, zii, cugini…

Bisogna fare l’application prima di venire nel Regno Unito (cioè dall’estero, a meno che non sia già arrivati come visitors) e aspettare l’esito prima di partire (non basta il COA). Se si entrasse nel Regno Unito prima dell’esito, lo si farebbe da turisti, con tutti i limiti del caso. Se si è cittadini EEA, si può semplicemente utilizzare la procedura standard descritta qui sopra e chiedere il Pre-Settled status. Se, invece, non si è cittadini EEA bisogna prima chiedere il family permit, e una volta ricevuto il permesso trasferirsi e chiedere il Pre-Settled status entro tre mesi (la deadline del 30 Giugno 2021 qui non si applica).

Trattandosi di un tema complesso, non ci addentriamo ulteriormente nei dettagli e vi rimandiamo all’eccellente guida realizzata dall’Ambasciata Italiana a Londra e al webinar sul tema realizzato dai Comites e da Settled.

I minori

Anche i bambini necessitano del loro status: non commettete l’errore di pensare che sia automatico! I genitori sono tenuti a fare domanda per tutti i bimbi nati prima che almeno un genitore avesse maturato i requisiti per ottenere il Settled Status e/o fosse diventato cittadino britannico: questo può essere fatto in due modi. Il primo (consigliato) consiste nel collegare l’application del bimbo a quella di un genitore. In questo modo il bambino otterrà lo stesso status del genitore. Alternativamente, è possibile compilare un’application autonoma, tramite la quale il minore acquisirà uno status proprio come chiunque altro.

Se un bimbo nasce in UK da genitori in cui almeno uno ha il Pre-Settled Status, ma nessuno ha Settled Status (o altri tipi di indefinite leave to remain) o cittadinanza britannica, il bimbo può ottenere il Pre-Settled Status a sua volta con un’apposita application. Bisognerà fare domanda entro tre mesi dalla nascita, usando il passaporto. Se non si riesce ad ottenere il passaporto in così breve tempo, si può anche fare l’application solamente con il certificato di nascita. Bisogna contattare l’EU Settlement Resolution Centre che invierà per posta la documentazione da compilare e rispedire. Consigliamo di muoversi il prima possibile in quanto possono essere necessari anche 10 giorni lavorativi a inviare la documentazione.

Qualora fossero già trascorsi tre mesi dalla nascita, non disperate: potete comunque inviare un’application, giustificando il ritardo (siate sinceri: se il motivo è “non lo sapevo”, scrivete una lettera in cui vi scusate). Dal 9 agosto 2023 questa sarà una “late application”, quindi non riceverete subito il COA. Attenzione però: potreste avere problemi se usciste dal paese o ad utilizzare l’NHS per secondary care del bambino.

Se, invece, un bimbo nasce in UK e ha almeno un genitore che ha il Settled Status (o ha diritto allo stesso) o è cittadino britannico al momento della nascita, il bimbo dovrebbe essere cittadino britannico in automatico. Si può richiedere un passaporto britannico, e non serve quindi che ottenga uno status tramite l’EU Settlement Scheme.

Se un bimbo nasce invece all’estero (ad esempio in Italia), per portarlo in UK con se bisognerà chiedere il ricongiungimento familiare, come spiegato nel paragrafo precedente. Per ulteriori dettagli vi rimandiamo all’articolo dedicato ai bambini.

Ho delle domande/mi serve aiuto!

Se ti serve aiuto con la domanda per ottenere lo status, puoi rivolgerti al governo britannico, al council, al WoRC Rights Centre, alla charity Settled (rispondono entro un giorno!), o all’Ambasciata Italiana.

Fonti:
Gov.uk (la fonte primaria, sempre aggiornata)
Guida di Settled

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2 commenti su “EU Settlement Scheme”

  1. Attenzione a chi va in UK con la carta d’identita’. A inizi novembre 2021 prima dell’imbarco, in Italia, per un volo (ryanair) per Londra, al gate mi hanno chiesto la prova del settlement status, la famosa email che non ha valore legale. Quindi non alla frontiera in UK, in Italia! Ho protestato ma non mi volevano far salire sull’aereo senza. Credo che sia dovuto al fatto che non avessi il passaporto, ma la carta d’identita’. Quindi seguite il consiglio e portatevela sempre con voi!

    1. Update: occorre aver stampato uno share code (o generarlo sul momento) quando si viaggia con carta di identità. Non è obbligatorio per legge, ma a loro discrezione le compagnie aeree hanno la facoltà di richiederlo (e dunque…).

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