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Investire in azioni in UK

Nulla in questa pagina costituisce financial advice o tax advice riguardo l’investire in azioni: l’obiettivo è unicamente fornire una guida sintetica e introduttiva all’universo degli investimenti in azioni e bond nel Regno Unito, molto diverso da quello italiano. Non investite capitale che non potete permettervi di perdere.

Rispetto all’Italia, il Regno Unito agevola molto di più la partecipazione dei cittadini al mercato azionario. Nell’articolo sulle pensioni in UK abbiamo già visto come la maggior parte delle Workplace Pensions sia in realtà un vero proprio fondo d’investimento gestito dalle relative board. Insomma: al contrario dell’Italia, l’inglese medio partecipa (più o meno direttamente) attivamente al mercato azionario.

iPhone con grafico azionario

Perché investire?

Non possiamo negarlo: viviamo in un mondo governato dal capitalismo… lo scopo principale della maggioranza delle aziende è aumentare il valore delle proprie azioni, a beneficio dei propri azionisti. L’idea stessa di crescita economica è ciò che governa, attualmente, il mondo occidentale (non sto dicendo che questa sia una buona cosa – anzi – ma, per ora, così è!).

L’approccio tradizionalmente italiano dei “soldi nel materasso” (o il suo equivalente: i soldi fermi sul conto in banca) rappresenta, negli scorsi decenni, una perdita. Noi siamo abituati all’euro, ma l’inflazione media in UK è del 2%: questo significa che ogni anno i vostri contanti “fermi” perdono il 2%, o più, del loro potere d’acquisto: di fatto, diventate più poveri.
In aggiunta a ciò, la sterlina è una valuta nazionale, e potrebbe essere dunque soggetta a svalutazione in un possibile futuro più dell’euro a cui siamo abituati. Non dimentichiamo come la sterlina perse circa il 30% del suo valore nei mesi dopo il referendum della Brexit.

Investire i propri risparmi, ovviamente secondo il vostro profilo di rischio (si va da asset molto sicuri come i bond governativi AAA e metalli preziosi, ad asset molto rischiosi come azioni di società pubbliche o addirittura di startup), è un modo per partecipare attivamente alla crescita economica mondiale, per non lasciare i vostri risparmi in balia dell’inflazione e dell’eventuale svalutazione della sterlina (se investite in asset esteri), e infine per beneficiare della “magia” dell’interesse composto (il Covid-19 ha insegnato a tutti cos’è una crescita esponenziale: non sarebbe bello se a crescere in quel modo fossero i vostri risparmi investiti?): prima iniziate a investire, più questa reazione a catena produrrà valore. Un rimpianto comune tra gli investitori è di non aver iniziato prima.

Ovviamente, ciò non vuol dire che dobbiate “buttarvi” senza aver compreso a pieno rischi, costi e benefici. La prima parte è sempre di ricerca, il che può includere l’investimento di una piccola somma per “capire come funziona” (grazie ai broker a costo zero, è possibile di fatto fare esperimenti non essendoci somme minime rilevanti da investire o costi di entrata). Ma… prima iniziate a prepararvi, prima potrete iniziare a investire se valuterete opportuno farlo.

Gli ISA (Individual Savings Account)

Gli ISA sono uno strumento finanziario che permette di investire i propri risparmi senza pagare tasse sui guadagni. Per chiunque sia pratico del sistema italiano (tassare quasi tutto il capital gain al 26%), capirete che siamo già di fronte a un approccio radicalmente diverso: nel Regno Unito gli investimenti sono davvero accessibili a tutti.

Per investire in azioni, serve un ISA di tipo “Stocks and shares”, che può includere nel proprio portfolio:

  • Azioni in compagnie (ad esempio Amazon, Google, Tesla,…).
  • Fondi di investimenti e Trust.
  • Bond (governativi e non).

Se si possiedono azioni non incluse in un ISA, non è possibile trasferirle. Pertanto, è consigliabile iniziare a investire con un ISA: i benefici sono molteplici, e il costo è (facendo la scelta giusta) irrisorio.

Banche, broker privati, o altre istituzioni offrono la possibilità di aprire un ISA: se ne può avere al più uno di ogni tipo. Per poter aprire un ISA, bisogna essere residenti nel Regno Unito. Io vi consiglio Freetrade, al costo di £4.99 al mese, ma ce ne sono tantissimi: do your own research!

Ogni anno fiscale (che, ricordiamo, va dal 6 Aprile al 5 Aprile dell’anno successivo) è possibile pagare fino a un totale di massimo £20000 nei propri ISA. In altre parole, se avete ulteriori risparmi da investire (beati voi!) dovrete farlo in un altro tipo di account, che sarà soggetto a tassazione (si veda la sezione successiva).

Android per investire in azioni

Potete ritirare in ogni momento soldi dal vostro ISA, eventualmente vendendo le azioni che avevate comprato. Tuttavia, a meno che il vostro ISA non sia flexible (una tipologia prevista dalla legge), se poi re-investiste questi soldi in ISA essi andrebbero contati nel limite annuale di £20000.

Tutte le informazioni più aggiornate, inclusi i limiti annuali, sono disponibili come sempre sulla pagina dedicata agli ISA su gov.uk.

Le tasse

In linea di massima ci sono tre tipi di tasse che vi troverete a dover pagare se investite:

  • Stamp Duty Tax. Ogni volta che si compra o vende un’azione sul mercato di Londra, si paga lo 0.5% dell’importo della transazione in tasse. Quasi sempre, il vostro broker applicherà automaticamente la tassa per voi. Importante ricordate che azioni straniere (ad esempio USA) e ETF (index funds) sono esenti dalla tassa.
  • Capital Gains Tax. Quando vendete un’azione al di fuori di un ISA e avete realizzato un profitto, questo costituisce reddito tassabile. Il profitto è calcolato dalla data d’acquisto – anche fosse decenni prima! Dunque, finché non vendete, non dovete pagare alcuna CGT anche se il valore del vostro portfolio aumenta.
    Inoltre, ogni anno c’è un’allowance che non viene comunque tassata. Per il 2021-22, è di £12300 (di nuovo, notate l’approccio totalmente diverso rispetto a quello italiano di tassare tutto al 26%), ma si abbasserà a £6000 nel 2023-24 per poi calare a £3000 dal 2024-25 in poi. In caso di cambiamento, per i lettori del futuro qui troverete quella per il nuovo anno fiscale. Per l’eventuale capital gain oltre quella somma, esso andrà aggiunto al vostro Income e determinerà una banda di tassazione relativa al vostro reddito totale (si veda anche l’articolo Tasse in UK. Come sempre raccomandiamo di rivolgervi a un professionista per determinare la vostra situazione personale – questa guida è solo illustrativa!).
  • Dividend Tax. Se le vostre azioni pagassero dividendi, avete un’allowance di £2000 che non viene tassata. Questa allowance verrà ridotta a £1000 nel 2023-24 per poi scendere a £500 dal 2024-25 in poi. Oltre questa somma, di nuovo va aggiunto l’importo al resto del vostro income, e si paga secondo tre aliquote crescenti (ad oggi 7.5%, 32.5%, 38.1%).

Ricordiamo inoltre che, qualora si realizzasse una perdita (sob!), in certi casi è possibile detrarla dal totale tassabile.

Dovrete compilare un “Self-Assessment Tax Return” (la dichiarazione dei redditi inglese) solo se superate le personal allowances in una delle categorie: in altre parole, come principio generale se non sono dovute tasse non è dovuta neppure la dichiarazione.

Ricordiamo che tutte le azioni in un ISA, i loro capital gain, e i loro dividendi sono esenti da tasse, e non vanno neppure aggiunti alle proprie personal allowances. Capite l’enorme convenienza di investire tramite ISA!

Per informazioni più dettagliate, rimandiamo a gov.uk come sempre, o all’eccellente guida di Freetrade.

Taglio delle allowances: attenzione!

Da aprile 2024 la Capital Gains Allowance sarà ridotta a £6000, e la Dividend Allowance a £1000. L’anno successivo, da aprile 2025 la Capital Gains Allowance sarà ridotta a £3000, e la Dividend Allowance a £500 (fonte).

Ribadendo che questo articolo non contiene financial advice, invitiamo però i piccoli risparmiatori a considerare alcuni aspetti: il primo, che in linea generale il Capital Gain è calcolato dal prezzo di acquisto originale del bene, a prescindere dalla data (a meno che il bene non sia venduto e riacquistato in meno di 30 giorni). Ciò vuol dire che potrebbero esserci dei casi in cui, a seconda dell’aliquota che si applica al vostro reddito normale, tra vendere delle azioni prima di aprile 2024 o dopo ci sarebbero migliaia di sterline di differenza in tasse.

Il secondo aspetto, più insidioso, è che se sono dovute tasse sul proprio Capital Gain o sui propri dividendi in molti casi occorre compilare un Self Assessment Tax Return, e in esso svariati moduli assai complessi. Chi finora, data la elevata allowance, non ha dovuto mai dichiarare nulla potrebbe trovarsi all’improvviso di fronte a un problema complesso e alla necessità di rivolgersi a un professionista, con i relativi oneri e dunque un costo ancora maggiore.

Il terzo, ancora più insidioso: calcolare i dividendi non è sempre facile e trasparente come potrebbe sembrare, ad esempio non lo è nel caso di fondi di investimento che reinvestono i dividendi ricevuti in automatico in un portfolio variegato. Di nuovo, in molti casi si renderà necessario ricorrere a un professionista, con tutti i costi del caso.

Quali sono i modi migliori di proteggersi, dunque? Il primo: valutare, se opportuno, di massimizzare ogni anno il contributo al proprio ISA, fissato a £20000. Infatti tutti i guadagni all’interno di un ISA sono esentasse, inclusi capital gain e dividendi! Il secondo: non rimandare al futuro le decisioni, ma valutare attentamente la propria posizione attuale e quali siano le scelte più convenienti.

I broker a costo zero

Storicamente, i costi di accesso al mercato azionario non sono mai stati convenienti per persone che avevano a disposizione solo piccole somme da investire. Questo è radicalmente cambiato nell’ultimo decennio: grazie anche alla diffusione degli smartphone, sono emerse moltissime aziende che permettono di investire in azioni anche piccolissime somme a costi davvero bassi, o in alcuni casi zero. Quando scegliete un broker, fate molta attenzione a due cose:

  • Che compaia sul Registro dei Broker autorizzati da FCA (Financial Conduct Authority)
  • Che l’account sia coperto dal Financial Services Compensation Scheme (FSCS). Quest’ultimo rimborserà fino a £85000 in caso di fallimento del broker. In particolare, è buona norma non superare quella somma investita con un singolo broker, soprattutto se si tratta di una startup (per le quali il rischio di fallimento è ovviamente maggiore).

Tra le varie alternative sul mercato, io vi consiglio i seguenti broker:

Freetrade

Freetrade è una startup nata nel 2018 grazie unicamente al crowdfunding. L’ethos di Freetrade è qualcosa che apprezzo particolarmente: l’azienda, infatti, contrariamente alla maggioranza degli altri broker si rifiuta di fornire strumenti finanziari rischiosi (quali ad esempio CFD, leve e opzioni), e dichiara come propria missione l’educare i propri clienti all’investimento responsabile e a lungo termine. Se cercate un’app per il trading, insomma, non fa al caso vostro: ma se invece il vostro obiettivo è investire risparmi e (sperabilmente) vederli crescere negli anni, allora è probabilmente la scelta migliore tra quelle per investimenti non amministrati.

Utilizzando questo link, riceverai un’azione gratuita random, di valore compreso tra £3 e £100:

Freetrade ha un account gratuito che permette di comprare e vendere moltissime azioni, ETF, bond e assets, senza alcuna commissione per quelle in GBP, e con una commissione dello 0.45% su azioni in USD sul cambio di valuta. Inoltre, ha un account premium che dà accesso ad azioni aggiuntive e sblocca strumenti più avanzati per effettuare i propri ordini.
Inoltre, Freetrade offre anche account ISA al costo fisso di £4.99 al mese, tra i più economici al momento presente sul mercato. Ovviamente, tutti gli account sono autorizzati da FCA e protetti dall’FSCS.

Trading212

Trading212 è un broker che dichiara come propria missione quella di offrire a tutti le stesse possibilità di operare sui mercati azionari, democraticamente e con fees basse. Al contrario di Freetrade, Trading212 offre la maggioranza degli strumenti finanziari, inclusi quelli ad alto rischio o che si prestano a speculazioni: se volete cimentarvi nel day trading (strategia, ricordiamo, molto rischiosa e poco remunerativa per la maggioranza di chi ci prova), allora potrebbe essere la scelta giusta per voi.

Trading212 ha un account gratuito che offre tutte le funzioni base, e molte opzioni premium per sbloccare funzioni aggiuntive. Offre anche account ISA gratuiti.

Modellino di un broker

Concludiamo con delle massime che è opportuno seguire sempre quando si parla di investimenti:

Non investire mai somme che non potete permettervi di perdere.

Do your research: investire è complesso, rischioso, e non adatto a tutti. Ricordiamo che è sempre possibile rivolgersi a intermediari o consulenti finanziari.

Don’t put your eggs in one basket: sempre diversificare, manualmente o utilizzando strumenti appositi come gli index fund.

Have a strategy: quali sono i vostri obiettivi? Che profilo di rischio siete disposti ad avere per raggiungerli? In quale orizzonte temporale? Investire piccole somme per sperimentare può essere divertente, ma quando si parla di grandi cifre o dei propri risparmi è opportuno avere una strategia chiara dall’inizio, e seguirla per evitare decisioni impulsive e non razionali.

Fonti:
Gov.uk Individual Savings Account (ISA)
FCA Regulated Brokers
Why should I invest?

3 commenti su “Investire in azioni in UK”

  1. Salve,
    complimenti per l’articolo, molto chiaro ed istruttivo. Al momento vivo e lavoro in UK e pensavo di investire in Borsa parte dei miei risparmi usando UK online brokers. Ma cosa succede se tra qualche anno vado via da UK, quindi senza essere piu’ residente? posso continuare a mantenere il mio broker account e nel caso vada bene, pagare quello che devo a HRMC in termini di Capital Gain e Divend Tax? Oppure e’ meglio che non inizi niente? La mia idea tornare in Italia da qui a qualche anno.
    Grazie in anticipo,
    Andrea

    1. Caro Andrea,
      la maggioranza dei broker in UK (Freetrade ad esempio) offre i propri servizi solo a residenti nei paesi in cui opera… quindi tornando in Italia dovresti vendere tutto e chiudere l’account.
      Detto ciò, nulla ti impedisce di vendere in UK e ricomprare le stesse azioni da un broker italiano.
      Inoltre con l’occasione ti informo che al momento Freetrade ha in programma di offrire i propri servizi in Italia e altri paesi europei entro fine 2023. In tal caso immagino che non dovresti far nulla se non avvisare il broker che hai cambiato indirizzo.
      Riguardo la questione tasse… le regole sono tanto facili in UK quanto complesse in Italia. Ad esempio nel bel paese in alcuni casi c’è persino una piccola patrimoniale detta IVAFE…
      Non posso darti financial advice sulla tua situazione: alla fine è una tua scelta! Potresti investire ora e liquidare quando tornerai in Italia, oppure non liquidare e rivolgerti a un commercialista esperto, etcetc.

  2. Grazie mille per la tua risposta! Io cerco un investimento a lungo termine, nessun giochetto rischioso in Borsa, quindi seguiro’ il tuo consiglio e cerchero’ un commercialista che mi possa aiutare. Grazie!

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